Scrivere è una dote, oltre che una passione. Scrittori ci si nasce? Questa domanda apre certamente un bel dibattito, io vi dico la mia: per me la risposta è si (anche se sono pronta ad accogliere eccezioni).
Non ci sono regole che tengano se dentro di noi non c’è quella magia che muove la penna tra le mani e non succede sempre, non a tutti. Certo, ci si può allenare per migliorare, ma la scintilla c’è o non c’è, altrimenti saremmo tutti scrittori no? A ciascuno il suo.
Non si può seguire un decalogo per diventare scrittori, non si può "imbrigliare" la creatività che, necessariamente, deve esserci in una nuova storia. Tuttavia si possono ascoltare dei consigli per imparare a modellare meglio ciò che abbiamo tra le mani, per renderlo non solo buono, ma anche bello e speciale. Si può imparare ad evitare certi errori, a sfuggire da certe trappole, a liberare le parole chiuse dentro di noi.
Chi può darci questi consigli se non i grandi maestri della storia della letteratura? Coloro che con i loro romanzi hanno segnato epoche e ricordi?
Ecco 5 consigli d’autore se tra i vostri sogni c’è quello di scrivere un libro.
"Due anni fa, il primo di questi saggi che scrissi riguardava il mio metodo di scrittura a “timer da cucina”. Non hai mai letto questo saggio, ma ecco il metodo: quando non ti va di scrivere, imposta un timer da cucina su un’ora (o mezz’ora) e siediti a scrivere finché il timer non suona. Se ancora non ti va di scrivere, sarai comunque libero in un’ora. Ma di solito, non appena il timer suona, sarai così coinvolto e divertito dal lavoro che continuerai. Al posto del timer, puoi azionare una lavatrice o una lavastoviglie e usarle come cronometro. Alternare all’impegno della scrittura il lavoro ripetitivo di queste macchine ti darà le pause necessarie per le nuove idee e le intuizioni di cui hai bisogno. Se poi non sai come continuare la storia… pulisci il bagno, cambia le lenzuola, per amor del cielo!, spolvera il computer. Arriverà una idea migliore" - Chuck Palahniuk
"Il dialogo è cruciale nel definire i personaggi, e dev’essere sempre reale e mai artificioso artefatto: "scrivere bene i dialoghi è arte oltre che mestiere". Per allenarti alla pratica del buon dialogo, rimani in silenzio e ascolta i dialoghi quando e dove puoi: in metropolitana, al bar, in ufficio. Un buon dialogo deve essere come una partita di tennis, un botta e risposta, e ci deve dare in poche righe l’idea precisa di una situazione, i caratteri dei personaggi, la loro collocazione, il loro ambiente, perfino le loro idee politiche, o le loro inclinazioni. Se narrate di storie appartenenti alla classe lavoratrice, di fabbriche, di ghetti, di metropoli, di contadini, di operai, non è auspicabile che il vostro personaggio parli come un professore universitario, perché non sarebbe veritiero, né giustificabile" - Stephen King
"Ricordati che la prosa è architettura, non decorazione di interni" - Ernest Hemingway
"Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata" - Umberto Eco
"Violate ognuna di queste regole piuttosto che scrivere qualcosa di barbaro" - George Orwell
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scrivere un libro: 5 consigli di grandi autori
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