Se potessi tornare indietro
- Autore: Marc Levy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2013
9 luglio 2012: Andrew Stilman, giovane giornalista che lavora presso la testata del prestigioso New York Times, con una carriera in ascesa e un matrimonio appena celebrato, esce per fare jogging presso le rive del fiume Hudson e viene ferito brutalmente con un colpo che gli trapassa la schiena. Forse sta per morire... oppure no. Quando riapre gli occhi e riprende conoscenza, si ritrova ad una data precedente, a due mesi prima di quel giorno.
Così ha inizio “Se potessi tornare indietro” (Rizzoli, 2013 - titolo originale “Si c’était à refaire”), la storia di un giornalista che ha un’occasione unica, l’opportunità di ripercorrere due mesi importanti della propria vita e, forse, di cambiare lo svolgersi dei fatti. E’ un romanzo con sfumature thriller e poliziesche ma è anche e soprattutto la storia di un uomo che non vuole morire, che non vuole lasciarsi andare, anzi, che cerca di ovviare anche ai piccoli sbagli compiuti nei mesi precedenti l’attentato. Andrew, al risveglio, cosciente di aver sfiorato la morte, cerca una soluzione, una spiegazione a ciò che è accaduto: il tempo è tornato indietro e la storia si può ancora spiegare e, forse, cambiare. Troppo facile è l’idea del serial killer che uccide solo per follia, troppo banale, troppo scontata anche se nessuna pista viene tralasciata. Andrew è giornalista e, come tale, ha affrontato in quei mesi tematiche molto delicate che avrebbero potuto davvero metterlo nei guai. Il lavoro di ricerca è lungo ed estremamente complesso soprattutto perché va assolutamente concluso prima della data del 9 luglio. Ad aiutare Andrew intervengono l’ex ufficiale di polizia Pilguez e Simon, un amico giornalista. L’elenco delle persone che potrebbero essersi accanite contro il protagonista è assai lungo poiché egli, negli ultimi mesi, ha affrontato indagini su argomenti scottanti. La prima riguarda la denuncia su carta stampata delle adozioni dei bambini cinesi, non sempre eseguite nella completa legalità. Così Stilman fa la conoscenza di chi, con rabbia e amarezza, dopo il suo articolo, ha riconsegnato la bambina adottata ai veri genitori, rompendo, però, gli equilibri del proprio nucleo familiare. Quando si perdono i riferimenti affettivi si rischia di impazzire e il dolore potrebbe condurre a qualsiasi gesto... Ma l’indagine più importante, non ancora conclusasi, è quella affidatagli dal capo redazione, Olivia, una giovane donna in carriera. Tratta di tristi pagine di storia che mai avrebbero dovuto essere scritte: gli eventi presi in esame da Andrew sono quelli dei desaparecidos argentini, di tutti quei figli scomparsi che le madri di Plaza de Mayo non hanno mai ritrovato, di quei piccoli nati da giovani coppie anch’essi vittime del regime perché strappati ai loro genitori e dati in adozione a qualcuno che della loro vita precedente ha cancellato qualsiasi traccia. Andrew, in particolare, viene a contatto della storia di Isabel e Rafael e della loro piccola Maria Luz. I due giovani, coraggiosi e contrari alle ingiustizie, pagheranno duramente la loro presa di posizione. Le pagine che riguardano i maltrattamenti a loro e a migliaia di altre persone che non dovevano più avere voce fanno rabbrividire. Forse questa è la soluzione dell’enigma ma Marc Levy, al termine della storia, lascia molto in sospeso anche riguardo la sorte di Andrew.
Nel romanzo l’autore fa, come il giornalista, un coraggioso atto di denuncia. Il libro comunica emozioni intense e, purtroppo, corrispondenti a una dolorosa realtà. Coraggioso è Andrew e, insieme a lui, Marc Levy.
Se potessi tornare indietro
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Un altro libro che mi piacerebbe leggere. Ci vogliono sei vite per leggere tutto e io sono anche lento con i romanzi.
Trovo la scusa che li voglio centellinare.