Segnali di distensione. Marco Pannella si racconta e ci commuove
- Autore: Antonio G. D’Errico
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
E’ sopravvissuto (senza rimpianti) all’estinzione di DC-PSI-PCI-PRI, alla prima Repubblica, alle stragi di Stato, al terrorismo, alla fine (prematura) delle ideologie, senza rinnegare e rinnegarsi o ricorrere a escamotage trasformistici: Marco Pannella è sempre stato (così) e sempre (così) sarà, e se non ci fosse converrebbe inventarlo.
Marco Pannella è un vatusso rispetto ai nani e alle ballerine che lo circondano in Parlamento, un politico di lungo corso, mai irreggimentato o sedotto dalla poltrona, un provocatore intelligente, che la sa lunga di oratoria e coerenza: nell’evo dei restyling partitici, quello Radicale è il solo a non avere cambiato simbolo e nome. I suoi detrattori “rosicano”, ma la longevità di Pannella non è spiegabile se non attraverso una fedeltà indefessa all’ideale libertario, lo stesso che, col tempo e nel tempo, lo ha visto in prima linea nelle battaglie “storiche” per il divorzio e l’aborto, “imbavagliarsi” in una tribuna televisiva per i referendum, in veste di Babbo Natale distribuire hashish in piazza Navona, digiunare, e ancora digiunare, battersi per Enzo Tortora, per l’eutanasia, per il sovraffollamento delle carceri; utilizzare con un coraggio unito a ostinazione termini impopolari quanto fuori moda come “violenza di Stato”, denunciare in anticipo sui tempi tangentocrazie e svariate altre storture partitocratiche (adesso è facile vestirsi del ruolo di tribuni). Per questo e per un sacco di ulteriori motivi Pannella risulta gradito agli italiani onesti, anche se poi non votano radicale. Un donchisciotte senza lancia, un gandhiano convinto, un battitore libero dentro al Palazzo, un difensore dei diritti delle minoranze, ieri, oggi e, c’è da scommetterci, per i giorni a venire: questo è Pannella volendo sintetizzare.
Si intitola “Segnali di distensione” (Edizioni Anordest, 2012) il libro-intervista che Antonio G. D’Errico gli dedica: non una biografia in senso stretto, piuttosto una fenomenologia pannelliana, (dis)spiegata con “parole sue”. La disponibilità relazionale con il mondo, le nuove generazioni, la tutela delle persone e dei diritti, le sue stesse lotte raccontano l’uomo e la sua stazza politica, qualcosa che rinsalda il legame coi valori e riempie cuore e cervello. Senza contare le pillole di saggezza non omologata e nemmeno precettistica (quella che si deve, piuttosto, ai lunghi capelli bianchi del compagno di strada, prima ancora che del fratello maggiore) disseminate anche nel libro di D’Errico. R
iflessioni ampie, tese, articolate, crepuscolari, mai fine a stesse, del tipo: “Non ci sono più neanche i giardinetti dove il pensionato si può sedere per leggere, perché c’è casino, rumore, offese di ogni tipo, nella sua stessa casa non può stare perché sopra e sotto ci sono frastuoni vari”.
Oppure questa:
“Ci può essere un amore da fratello maggiore in una persona che ha vent’anni rispetto a uno che ne ha ottanta”
per mantenerci in alcuni degli ambiti “sociali” che rivelano la trasversalità del pensiero radicale.
I meriti saggistici di D’Errico risiedono nell’umiltà di approccio all’argomento (in altre parole, D’Errico non scrive saggi per pontificare di suo) e ciò rende la sua forma distesa e accessibile a chiunque, ma mai a discapito dell’approfondimento. Il Pannella che scaturisce dalle quasi duecento pagine di questo libro-intervista non ingessata è un uomo ponderante, quasi misurato (vuoi vedere che la "misura" pannelliana dipende molto da quella dell’interlocutore?), che poggia sulle idee il senso primo e ultimo del suo insistere con la res pubblica, spesso contro tutto e tutti, persino contro ogni evidenza (ma chi glielo farebbe fare se non la "passione", dato l’andazzo generale?). Se mi passate la chiosa finale-personale: avercene di politici senza paraocchi come Pannella, e - perché no- anche di narratori curiosi, puntuali, eclettici (è anche romanziere) come Antonio D’Errico.
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E’davvero un Grande della politica italiana.Condivido a pieno questa figura intrisa di saggezza e buon senso, doti queste che un politico deve possedere.Forse per questo Marco Pannella è "sopravissuto" alla malapolitica e ai mali affari, facendo della politica una vera e propria missione.
Marco Pannella il padre della democrazia e della civiltà.
Il recensore del libro ha investigato particolari unici: in particolare che l’autore Antonio G. D’Errico con astuzia è riuscito a far uscire e tirare fuori degli aspetti inediti di Marco Pannella.La richiesta di reincontro con Beppe Grillo, Roberto Saviano e Vasco Rossi è un appello al dialogo e al confronto per organizzare un futuro migliore con ( non a caso) Segnali di distensione per l’appunto. E’ un libro che diffonderà un aumento di visibilità e di elettori, ne sono certo.Altro appello da parte di un lettore che l’editore si attivi con i mass media per dare voce, per la par condicio, non solo a Renzi, a Grillo, a Di Pietro e ad Alfano, ma anche e sopratutto a Marco Pannella... proprio perchè è il politico di ieri, di oggi e del futuro...
gemmarosa
La libertà non è partecipazione e neanche attesa, per Marco Pannella la libertà è amore in tutte le sue forme. L’uomo che ha dato vita a movimenti per la vita, rifacendosi al pensiero liberale di Popper o di Keynes, all’attivismo pacifista di Capitini o di Gandhi, si presenta in questo volume con la dolcezza delle sue emozioni... Parla ai giovani e ai vecchi, invita alla solidarietà, svela le sue debolezze, non risponde alle accuse ma le contempla nella tristezza del rimpianto che sprona a cercare soluzioni di libertà, di fratellanza. Un Marco Pannella che stupisce con nuove verità sugli uomini, sulle loro ombre e luci... Un Marco Pannella non risentito, ma fiducioso di un risveglio, soprattutto di un nuovo Risveglio Radicale, che è l’unica sintesi per l’incontro fra uomini volenterosi di giustizia, di confronto politico, di una politica di fatti e non di dogmi... Un libro di politica scritto con le tinte della poesia e del romanzo storico: uno stile letterario che appartiene ad Antonio G. D’Errico: per chi lo conosce, lo riconosce anche in questo confronto... Il risultato finale restituisce un’immagine sincera e serena di un Marco Pannella commosso, che commuove con le sue verità.