Segnali di fumo
- Autore: Mauro Liggi
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2022
Le poesie contenute in questo volume Segnali di fumo (Altromondo editore, 2022) sono nate dall’ispirazione quotidiana, dagli alti e bassi della vita, dai momenti di gioia e dolore.
I sentimenti che si sviluppano nella poesia di Mauro Liggi sono prevalentemente malinconici, il poeta con l’uso di lunghe liste di immagini e le sue anafore sottolinea quasi cantando la melodia che si sprigiona da un animo che narra al mondo le sue afflizioni.
I ricordi si mescolano con visioni del presente. In quasi tutti i componimenti si intravede delicatamente il profilo di una donna che a volte sembra quel balsamo compassionevole che dà al poeta la consolazione di cui il suo animo necessita.
La sua passione per la fotografia traspare dai suoi versi che come fotogrammi catturano sembianze naturali e danno forma ai sentimenti.
I componimenti sono concentrati sul sé del poeta che coglie tutte le occasioni per flagellare la sua anima salvo assolverla quando l’amore per la sua donna prende il sopravvento.
Il suo poetare è un flusso continuo di immagini e parole, la proposizione si frammenta in lampi emotivi lasciando a volte sospeso il significato.
Il poeta non abbandona mai l’io narrativo quasi sempre dolente anche quando tratta temi di carattere sociale come il fenomeno della migrazione.
Il lettore dell’opera di Mauro Liggi potrebbe credere di trovarsi di fronte a un uomo triste che ha conosciuto solo il risvolto doloroso della vita, la solitudine. Il suo poetare melanconico ce lo fa apparire come un poeta dell’inizio del Novecento che canta il disagio esistenziale, il male di vivere.
Liggi fotografa con interminabili fotogrammi emotivi sensazioni in cui ci riconosciamo quando la tristezza e lo scontento ci assale. Come possiamo vedere, ad esempio, in questa poesia dal titolo Tutto ciò che perdo:
Sono stanco di inseguirmi / inutilmente / rincorro la mia paura, la mia tristezza, la mia solitudine “vorrei vivere con spensieratezza / assaporare la serenità / godermi il giorno che arriva / la notte che scende / l’amore che mi circonda…!
Ma ecco che la sua donna, figura idealizzata che compare in molte delle sue poesie arriva a consolarlo, nella poesia intitolata Quel giorno:
“Se quel giorno non ti avessi toccato i capelli / non avrei conosciuto l’oro / se non avessi sfiorato la tua pelle / non avrei saputo come è fatto il velluto…”
La silloge raccoglie pensieri, emozioni, immagini quasi un catalogo fotografico dell’animo del poeta
Anche la sua sensibilità verso gli eventi della nostra contemporaneità emerge prepotente nella sua poesia, filtrata dal suo ego sempre dominante.
Segnali di fumo
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