I segreti della Biblioteca sulla Quinta Strada di Fiona Davis

I segreti della biblioteca sulla Quinta Strada (Newton Compton, 2020, titolo originale The Lions of Fifth Avenue, traduzione di Nello Giugliano e Francesca Montemagno) è il nuovo romanzo della scrittrice statunitense Fiona Davis, autrice di numerosi bestseller internazionali, i cui libri sono stati tradotti in oltre 12 lingue.

“Doveva dirlo a Jack. E a lui non avrebbe fatto piacere”.

New York, 1913. Di ritorno a casa, Laura Lyons, ventinove anni, provava a figurarsi mentalmente le possibili reazioni del marito alla notizia che era stata ammessa alla facoltà di Giornalismo della Columbia University. La donna abitava da due anni in un appartamento “di sette stanze infossate” ricavato in un mezzanino all’interno della New York Public Library, l’imponente biblioteca pubblica della città di New York, di cui il marito Jack era il sovrintendente. Laura, dopo aver salito di gran carriera le scale ed essere entrata nella Astor Hall, superando decine di visitatori che si aggiravano nella sala, aveva raggiunto la sua abitazione. Le sette stanze formavano un angolo retto che abbracciava uno dei due cortili interni della biblioteca, con le camere da letto e lo studio di Jack lungo un lato, e la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno lungo l’altro. I figli Harry, undici anni, e Pearl, sette anni, la stavano aspettando per poter cenare tutti insieme. Laura, pur conscia di vivere in un luogo esclusivo e ricco di cultura, riteneva di essere condannata a una vita da reclusa “in una bianca fortezza” e avvertiva quell’irrequietudine ogni giorno, fin nel midollo. Era ancora presto per lei sapere che la facoltà di giornalismo avrebbe deviato il corso della sua vita e pensava spesso:

“Voglio inseguire una passione”.

Narrato su due piani temporali, The Lions of Fifth Avenue è un avvincente viaggio nell’anima della celebre biblioteca americana, il palazzo di marmo più grande del mondo, elegante esempio di architettura classica, la cui costruzione ha richiesto sedici anni. Il passato e il presente si intrecciano abilmente conditi da misteri e segreti che due caparbie donne si impegnano a svelare.

“L’appartamento di sette stanze presente nella biblioteca è esistito davvero e per trent’anni fu la dimora di John H. Fedeler Sr, sovrintendente della biblioteca, di sua moglie e dei loro tre figli. La famiglia di cui scrivo in questo libro è frutto della mia immaginazione, non di archivi storici”.

L’autrice lo rivela in una nota alla fine del volume, dedicato a tutti i bibliotecari del mondo e il cui titolo in lingua originale si riferisce ai torreggianti leoni di marmo che si trovano ai lati della scalinata che conduce al maestoso ingresso dell’edificio.

“Ce l’aveva fatta. Chissà come, ce l’aveva fatta”.