Segreti e no
- Autore: Claudio Magris
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2014
“Il potere ha sempre bisogno del segreto... Secretare è una delle prerogative essenziali del potere. Secretare, coprire, cancellare, rendere irreperibile la verità.”
La verità, che secondo il Vangelo dovrebbe renderci liberi. Cosa c’è di più pericoloso della libertà umana per il Moloch inamovibile e inscalfibile del potere? Claudio Magris indaga in questo libricino suddiviso in sei capitoli, “Segreti e no”, su cosa abbia significato e significhi il segreto nelle vite private e nella sfera politica di ogni società: quali pericolose o sovversive trame possa nascondere, quali coperture mimetizzare, quanti errori seppellire.
I segreti della storia italiana più recente (da Ustica alla strategia della tensione, dagli scandali finanziari a quelli religiosi) sono rimasti tali per decenni, e forse lo rimarranno per sempre: o almeno fino a quando diventeranno inoffensivi, non più in grado di nuocere. Per rimanere minaccioso, per continuare a fare paura
“è necessario che il segreto, qualsiasi esso sia, diventi il Sacro, l’Ineffabile e l’Inconoscibile; una verità superiore accessibile soltanto agli iniziati, a chi è autorizzato da una misteriosa, divina autorità superiore a conoscerlo e a impedirne la conoscenza al volgo.”
Volgo composto da persone che hanno comunque pieno diritto di mantenere per sé i loro fatti personali, senza dover essere sospettate di chissà quali nefandezze o reati. Così capita che si circondi di un’aura di dubbio e diffidenza qualsiasi naturale ed encomiabile desiderio di riservatezza, quando oggi sembra addirittura doveroso esporre platealmente ogni aspetto fisico e caratteriale del proprio vissuto.
Magris rivendica il diritto individuale
"all’opacità, a non essere passato da parte a parte... dai raggi X di alcuna conoscenza globale"
e alla
"umanissima difesa della propria libertà, di un proprio spazio in cui essere liberi da tutto e da tutti, anche dalla persona amata, anche da se stessi".
Se la comunicazione diviene espropriazione dell’altrui esistenza, scade nel voyeurismo, sempre e comunque deprecabile, quando non penalmente perseguibile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Segreti e no
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