Segreti e tesori del Vaticano
- Autore: Massimo Polidoro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2017
Massimo Polidoro, esploratore dell’insolito ed anche divulgatore della bellezza. Dopo averci mostrato le meraviglie dell’Anfiteatro Flavio, nel saggio “L’avventura del Colosseo” (Piemme, 2016), ha reso Roma ancora protagonista di una pubblicazione altrettanto elegante sugli splendori dell’Urbe, patrimonio dell’umanità. Questa volta, l’attenzione ammirata dell’autore e dei lettori si rivolge a quella miniera inesauribile di straordinari capolavori di ogni genere, in una piccola-grande area oltretevere, dominata dal Cupolone della Basilica di San Pietro. Il volume “Segreti e tesori del Vaticano” (Piemme, novembre 2017, serie Saggi e Attualità, pp. 498, euro 22,00) è il più recente prodotto dell’infaticabile giornalista e scrittore under 50, autore di non pochi romanzi e di una rilevante bibliografia di varia saggistica, dalla divulgazione storica alle indagini sui fenomeni paranormali fino alle inchieste sugli enigmi, misteri e “gialli” del passato, che non trovano spiegazione da secoli.
Ecco quindi un nuovo viaggio nel tempo e nell’arte, illustrato con dovizia di immagini e proposto con un testo sempre interessante, intervallato da utili schede, che mettono a punto episodi storici e chiariscono particolari di vario interesse. Arte e bellezza quindi ed anche scienza e religione, sebbene queste ultime si affrontino non poche volte da posizioni contrastanti.
Entriamo perciò con Massimo Polidoro nel più piccolo Stato sovrano del mondo (monarchia teocratica elettiva, 605 cittadini) e tuttavia il più ricco di tesori artistici, architettonici e storico-culturali. Si estende per appena 44 ettari, ma custodisce 120.000 opere: una concentrazione di reperti di eccezionale valore, in un territorio la cui superficie totale non raggiunge nemmeno il mezzo chilometro quadrato (molti rioni del centro di Roma sono più estesi, anche di molto).
Si calcola che occorrerebbe un tempo enorme per dedicare sia pure un minimo di attenzione ad ognuno di quei 120.000 tesori grandi e piccoli. Ottantotto giorni, ad esempio, limitandosi a un solo minuto davanti ad ogni opera. Del resto, tutto è fuori scala in quella porzione extraterritoriale pur tanto ridotta della capitale d’Italia, già caput mundi. Non si parla a caso di Musei Vaticani, al plurale, perché sono il Museo dei Musei, il complesso espositivo di tredici grandi raccolte: Pinacoteca vaticana, Collezione d’arte religiosa moderna, Museo Pio-Clementino (sculture greche e romane), Museo missionario-etnologico, Museo Gregoriano Egizio, Museo Gregoriano Etrusco, Museo Pio Cristiano, Museo Gregoriano Profano, Padiglione delle Carrozze, Museo Filatelico e Numismatico, Musei della biblioteca Apostolica Vaticana e Museo Chiaramonti (con la Galleria lapidaria).
Vi si aggiungono non poche collezioni minori di manufatti e capolavori d’arte, archeologia, etnoantropologia, create dai papi, acquisite, commissionate e fatte realizzare da grandi artisti nel corso dei pontificati, ad maiorem dei gloriam, per celebrare la grandezza di Dio e della Chiesa.
Senza la pretesa di citare tutti gli annessi, vanno ricordate anche le Cappelle Sistina e Niccolina, le Gallerie dei Candelabri, degli Arazzi, delle Carte geografiche, il Gabinetto delle Maschere, le diverse sale, le logge, gli appartamenti papali.
E non ci si limitava a raccogliere e commissionare, si faceva costruire e attrezzare: le mura vaticane racchiudono alcuni dei luoghi ed edifici più artisticamente significativi al mondo, i palazzi apostolici comprendono librerie, stanze, giardini, cortili, cappelle meravigliosamente affrescate. Sei milioni di visitatori l’anno, 20.000 ogni giorno, 7 km di percorso espositivo.
E pensare che questa meraviglia dell’uomo, la Città del Vaticano, è sorta marmo su marmo in un’area che un tempo odorava tutt’altro che di santità. Fino alla tarda età imperiale, l’ager vaticanus era considerato un sito fuori porta di dubbia fama. Ospitava ville patrizie, gli horti, le lussuose residenze secondarie delle famiglie patrizie, ma nei prati gli imperatori più crudeli facevano eliminare avversari e oppositori. Vi sono state eseguite autentiche mattanze di nemici, di ebrei e di cristiani. Al centro di un ippodromo a forma di anello, simile al Circo Massimo, Traiano aveva fatto scavare un invaso artificiale, nel quale offriva alle folle cruente battaglie navali, con relative uccisioni e decine di morti per volta. Vi erano impegnati i prigionieri, risorsa inesauribile e ancora più spendibile dei gladiatori.
Ad attrarre la venerazione cristiana sul sito fu il martirio di Simone, detto Pietro, l’apostolo al quale Gesù aveva affidato il futuro della Cristianità. Non essendo cittadino romano venne condannato alla croce, nel corso delle persecuzioni neroniane. Chiese di venire crocifisso a testa in giù, non ritenendosi degno di imitare il sacrificio di Cristo.
Il corpo di Pietro venne sepolto lì, forse. E ritrovato, duemila anni dopo, forse.
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consiglio SEGRETI E TESORI DEL VATICANO perchè veramente esplora la Roma Papalina e i suoi tesori monumentali dove trasfare la minuziosa ricerca storica fatta dall’autore e al lettore trasmessa in modo chiaro ed esaltante.... unitamente a questo libro consiglio dello stesso autore la STORIA DEL COLOSSEO.... altrettanto esaltante che vi faranno capire l’alta competenza dell’autore MASSIMO POLIDORO !!!!! buona lettura !!!!