Sempredisabato
- Autore: Maria Grazia Lala
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Non ci sono presente e futuro, solo il passato che avviene una volta dopo l’altra, adesso”. (Eugene O’Neil)
“Sempredisabato” scritto attaccato a significare una continuità con un passato che è sempre presente: l’ultimo libro di Maria Grazia Lala, infatti, è sulla memoria, sui luoghi e sul vissuto di una generazione, sulle speranze e sulle attese che, talora, si spengono. Un viaggio nel passato che è anche un viaggio nel presente, brandelli di una memoria personale che è anche memoria di gruppo, memoria collettiva. Si narrano inquietudini adolescenziali ma non solo e, sullo sfondo, uno scenario in cui tornano alla mente tempi oscuri di una città che, sebbene non nominata, non si fatica a riconoscere.
Siamo a Palermo negli anni Settanta dove si intrecciano, “Sempredisabato”, protagonisti e vicende raccontate con uno stile accattivante, sempre attento a descriverne l’interiorità più profonda.
Non erano ancora gli anni dell’attacco violento della Mafia alle istituzioni ma era sempre incombente un alto stato di tensione. Si narrano inquietudini adolescenziali, nel primo anno della riforma della maturità di giovani non più adolescenti e non ancora adulti, in un’età dove non si è ancora deciso cosa fare ancora della propria vita. Gli esami di maturità del post riforma del ’68, erano gli anni del toto materie, per pronosticare quelle selezionate. Si alternano momenti di piacevole crescita e di confronto ad altri, più tempestosi, in cui però si cementano quelle amicizie che durano tutta la vita perché sono le più genuine, autentiche e disinteressate, quelle nate solo per affinità elettiva. Dopo gli esami si assume la consapevolezza che nulla sarà più come prima e che la vita sarà completamente diversa. La forza del ricordo unisce per sempre i nostri protagonisti, un sottile filo della memoria che non fa però intristire né immalinconire.
Si risente la colonna sonora dell’epoca nelle piazze che si affollavano per i grandi ideali di allora, il Vietnam, il Cile ma anche le più vicine rivendicazioni, sempre giuste e legittime. Nostalgici i riferimenti alla TV in bianco e nero e alla radio del Gambero, il quiz alla rovescia di Enzo tortora e Franco Nebbia che andava in onda la domenica mattina. Il sabato pomeriggio si vedeva invece in TV Chissà chi lo sa, presentato da Febo Conti, per la regia di Cino Tortorella, con scolaresche che gareggiavano nel rispondere agli indovinelli e a sfide di cultura elementare. Aneddoti e personaggi divertenti inframmezzano la narrazione, come il gatto Freud che si era meritato il nome del padre della psicoanalisi per il suo appisolarsi su “L’interpretazione dei sogni”. E poi le “nciurie”, i nomignoli con cui, più che per i loro nomi anagrafici, si alludeva alle persone per le loro più curiose caratteristiche.
“Solo con la morte ci si riconcilia con l’anagrafe e mai con la ‘nciuria’ che erediti dai genitori come il colore degli occhi o il naso aquilino”.
La memoria individuale raccoglie quello che si vive, per poi rivederlo a distanza con occhi e con sentimenti diversi. Quando si vivevano quei fatti e quei momenti, i luoghi della città erano diversi come via Libertà, con dintorni pieni di giardini di aranci e di mandarini, ora selvaggiamente brutalizzati. Ed i giovani di oggi avranno un’altra memoria degli stessi luoghi della stessa città.
Dopo “Era di Lunedì”, con uno spirito sempre intriso della voglia di raccontare, l’autrice ora fa riaffiorare alla memoria fatti e personaggi, non più di una guerra trascorsa ma di luoghi e tempi di una generazione nata intorno agli anni Cinquanta. Una lettura piacevole che intrattiene ma fa anche riflettere su operazioni di rimozione e manipolazione del passato.
Sempredisabato
Amazon.it: 12,35 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sempredisabato
Lascia il tuo commento
Grazie a Gaetano Celauro per la recensione.