Senza coda di Marco Missiroli

Affrontare la vita questo l’elemento chiave del romanzo di Marco Missiroli Senza coda (Rizzoli, 2017).
Una frase. Poche, semplici parole messe in fila, in un ordine prestabilito. Parole che possono cambiare la vita. E i ricordi iniziano a galoppare, selvaggi. Ricordi di un’infanzia, parola che dovrebbe essere sinonimo di gioia, ma che, troppo spesso, si tinge di tinte cupe, momenti drammatici che non riescono ad annegare nel burrascoso fiume della memoria.

Obbedienza: questa è la parola chiave. Obbedire non sarebbe un problema, se i soprusi non fossero in numero così elevato. Pietro deve consegnare una busta a una persona.
In cuor suo sa bene che quella persona non è degna di fiducia, tantomeno di stima.
Però deve farlo, è la regola.
Una missione “da poco” che porrà fine alla sua vita da bambino per esser consegnata tra le fauci del mondo degli adulti. Un mondo dove, se va bene, stai a galla. Altrimenti anneghi…

Marco Missiroli scrive con la sua solita classe una storia che dirà molte cose: alcune sottovoce, altre urlate con tutto il fiato in corpo.
Parole dure come pietra, parole scolpite nella pietra, parole che arriveranno dritte al cuore, senza bisogno di mirare, perché sanno già dove devono andare.
E dove devono restare…