Sette rose per Rachel di Marie-Christophe Ruata-Arn

L’eterno interrogativo che si pongono maestre ed educatori su come spingere alla lettura ragazzi eternamente concentrati sugli schermi di pc e smartphone, trova una risposta in valorose case editrici che cercano, nella narrativa per ragazzi, spunti originali che provengono da diverse origini, linguistiche e professionali. La ginevrina insegnante, musicista, architetto Marie-Christophe Ruata-Arn e lo scrittore Federico Appel che la traduce in italiano, sono autori insieme di questo delizioso romanzo di Sinnos, “Sette rose per Rachel”, un po’ rosa, un po’ fantasy, che mette in scena le caratteristiche più diffuse della generazione dei millennials.

La quasi diciottenne protagonista, Elena, vive a Ginevra, villeggia a Nizza, ha una madre piemontese che ha ereditato una vecchia casa di famiglia nel territorio delle risaie tra Torino e Vercelli, ha un ragazzo bello e superficiale, Arthur, con cui conta di organizzare una megafesta per il suo compleanno. Le due giornate che trascorrerà nel paese di cui la madre Virna è originaria, Cigliano, giusto il tempo di svuotare la casa che era stata di sua madre Rachel, vendere, allontanarsi per sempre dalle sue radici.
Qui comincia la storia: la casa, dice il cugino Luigi, è infestata dai fantasmi, avvengono fatti spaventosi, nessuno vuole entrarci, anche l’anziana Rachel negli ultimi anni, dopo la morte in uno strano incidente domestico del marito Maurizio, si era trasformata in una strega dai lunghi capelli bianchi, scarmigliati… Naturalmente madre e figlia non credono alle leggende del paese e vogliono concludere prima possibile la vendita della casa. Trovano però ostacoli continui, al punto che Elena, pur di ottenere da sua madre un piccolo appartamento a Ginevra che la renda indipendente, si offre di fare il lavoro di svuotamento della casa in attesa dei trasportatori. La madre, meravigliata piacevolmente della disponibilità della viziata e bizzosa Elena, accetta e si allontana. Qui comincia la storia che vede la ragazza divenire improvvisamente adulta, dopo aver vissuto più di una settimana in solitudine, sola con i ricordi della sua infanzia, della vicenda di famiglia, del rapporto con sua nonna e con il fantasma che effettivamente abita la vecchia casa.
Seguiamo Elena nella sua nuova identità di ragazza che cresce affrontando alcuni temi nodali del passaggio alla maturità: l’amore, il rapporto con i genitori, l’amicizia, il tradimento, la ribellione, la scoperta del passato come fonte di ispirazione per i propri futuri rapporti affettivi, il ritrovamento della propria infanzia e degli affetti familiari dimenticati.

Federico Appel rende in una lingua agilissima il romanzo dell’autrice, tanto che ci sentiamo immediatamente vicini a Elena, a Matteo, l’amico ritrovato, alla nonna Rachel con il suo abito rosso e il suo amore impossibile.
Consigliato dai 15 anni, il libro, pieno di misteri e di colpi di scena, si divora e piacerà anche ai maschi, tradizionalmente lettori “meno forti” delle coetanee.