Sicilia rurale
- Autore: Salvatore Silvano Nigro
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
“Sicilia rurale”, che ha come sottotitolo di copertina “Memorie di una terra antica”, è un libro di Salvatore Silvano Nigro e Orietta Sorgi che nasce dal felice incontro tra la scrittura e l’immagine, due forme espressive, due linguaggi che in questo caso attestano e documentano una permanenza straordinaria, quella della Sicilia del feudo. Le splendide foto in bianco e nero, scattate trentacinque anni fa da Gianni Nastasi, accompagnano ed arricchiscono il testo scritto, mostrando il mutare del paesaggio sino ai giorni nostri, mentre un altro prezioso contributo è di Rosario Perricone. Il volume è pubblicato con testo a fronte in italiano ed in inglese, per consentirne una fruizione quanto più ampia possibile ai lettori di altre nazionalità.
La realtà agricola in terra di Sicilia appare immutata fino all’epoca della meccanizzazione, della trasformazione delle campagne e della terziarizzazione, un momento in cui tutto viene stravolto. Si tratta di una realtà che si era mantenuta inalterata in ragione di un equilibrio fra tre fattori: la terra, gli animali e l’uomo. Ciò è maggiormente evidente nella coltura cerealicola marcata dall’estrema miseria della gran parte dei braccianti e degli addetti ai lavori. Vi era una massa di contadini indigenti ma che ciò nonostante esprimeva una cultura gioiosa con una sacralizzazione del grano.
Il momento della festa, del canto, faceva quasi superare le difficoltà materiali di un lavoro che si svolgeva anche nelle festività, senza interruzioni e pause di sorta con la giornata lavorativa che iniziava all’alba per concludersi al tramonto. Dominava sopra tutti, il passare delle stagioni, dalla calura estiva al freddo del pieno inverno, con la morte vegetale, per poi passare al rigoglio delle piante in primavera e alla siccità prolungata in estate che poteva compromettere il raccolto.
I frutti della coltivazione erano incerti e l’indeterminatezza, con la preoccupazione per il futuro, dava adito al sorgere di riti religiosi propiziatori. Non si dava peso solamente alla produzione, c’era anche una grande partecipazione popolare, una dimensione corale dove era forte la presenza di donne e bambini. Anche le donne partecipavano alle fasi della produzione specie al momento della mietitura, del raccolto e della vendemmia.
Era un cultura dominata da un tempo inteso in senso qualitativo, circolare, sacro in cui ogni annata aveva il carattere della ripetitività. “Sicilia rurale” racconta, dunque, un comparto rurale compatto e coeso malgrado le differenze di classe, la povertà e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Sicilia rurale. Memoria di una terra antica. Ediz. italiana e inglese
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