Sonno
- Autore: Murakami Haruki
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Sonno, momento di pace dell’anima, necessaria ricarica per le batterie di ciascuno di noi. Sonno, inquietante anticipo dell’eterno oblio, irritante perdita di ore preziose, in questi nostri tempi frenetici in cui ogni istante viene programmato, razionalizzato, utilizzato fino in fondo. Tutti noi, probabilmente, abbiamo desiderato almeno una volta di poter fare a meno di questo intervallo troppo lungo in mezzo alle nostre ore utili: dopotutto, passiamo dormendo un terzo della nostra vita, il che può veramente sembrare un’enormità.
Il sonno impedisce di concentrarsi sui problemi e sulle questioni importanti che, a volte, reclamano la nostra attenzione proprio togliendocelo; il sonno può terrorizzare, perché ci porta ad abbandonarci all’inconscio e a scavare in meandri della nostra mente che, restando lucidi e razionali, neppure potremmo sospettare. Una specie di fossa delle Marianne nella quale rischiamo di annegare, e che spesso vorremmo cancellare: ma è possibile?
Murakami Haruki, ha cercato di darsi e darci una risposta con “Sonno”, un brevissimo scritto già pubblicato nella raccolta “L’elefante scomparso e altri racconti”. La protagonista è una donna senza nome, la classica casalinga disperata le cui giornate scorrono sempre uguali, fra casa, marito e figlio. Alle spalle ha un precedente episodio di insonnia prolungata, risalente agli anni dell’università: non è, quindi, particolarmente sorpresa di fronte al fatto di trovarsi, di punto in bianco, a non dormire per giorni e notti, senza percepire minimamente la stanchezza.
Decide di tenerlo nascosto ai familiari, proprio perché non lo reputa un episodio di peso, ma anche per timore di essere costretta a recarsi dal medico e a sottostare a infiniti controlli. Si getta invece, con avidità, sulla lettura, affrontando gli autori russi senza formalizzarsi davanti alla lunghezza dei loro romanzi, e consumando alcol e cioccolata.
Prende, inoltre, la pericolosa abitudine di andare in giro da sola, di notte, mentre marito e figlio non si accorgono di niente. La sua nuova “doppia vita” l’assorbe a tal punto che la lettura, per lei, diventa l’unico scopo della vita, riempiendo anche le sue giornate e passando avanti alla casa, al figlio, al marito. Tutto questo la porta a operare una riflessione sulla sua vita di ogni giorno che le appare piatta e scialba, e sulla funzione del sono quale ricarica per una vita così vuota, quindi assolutamente senza senso: da qui la sua ribellione, che consisterà nel non preoccuparsi più della sua insonnia, ma nel viverla fino in fondo e senza paura.
Il finale di “Sonno” è spiazzante, apparentemente addirittura avulso dal contesto: lo si può interpretare forse come il tentativo della normalità di stanare la protagonista dal contenitore nel quale si è chiusa, forse per salvarla, forse per riallinearla. Fatto sta che ci lascia pieni di dubbi e perplessità, senza risolvere la questione cruciale di tutto il racconto. Del resto, non si trova in questo breve scritto il miglior Murakami: l’inizio è piuttosto schematico, teso a descrivere con precisione la situazione della protagonista e i suoi precedenti, e solo verso la metà del libro si sprigiona quella poesia, quell’impalpabilità della scrittura con la quale l’autore ha affascinato, finora, milioni di lettori. Le illustrazioni della tedesca Kat Menschik, indubbiamente suggestive e oniriche, non sempre sono del tutto attinenti al contesto, anche se sottolineano adeguatamente l’atmosfera sognante e inquietante.
Sonno
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