Sopravvissuta di Fulvia degl’Innocenti

"Sopravvissuta" della scrittrice Fulvia degl’Innocenti (San Paolo Edizioni, 2011), giornalista presso le testate dei periodici San Paolo, è un romanzo dedicato un po’ a tutti ma in particolar modo a un pubblico di lettori adolescenti e ambientato in uno scenario post-apocalittico le cui vicende risultano coinvolgenti.

E’ la storia di Sara, una diciassettenne rimasta, forse, sola al mondo, di sicuro unica abitante di un’isola in cui lei e la sua famiglia si sono trasferiti quando, in ogni luogo e in ogni angolo della Terra, si è sparsa una terribile pandemia. Sara vive ormai sola poiché ha perso anche la mamma, il papà e i fratelli. A farle compagnia è Buck, il fedele cane che non si stacca mai da lei e che le è di conforto in molti momenti della giornata. Sara, così giovane, è costretta a confrontarsi con il dolore delle tante perdite di affetti, con la durezza della vita quotidiana in cui non esistono neppure la comodità dell’acqua e dell’elettricità e con il dramma della solitudine e il non poter scambiare mai una parola con nessuno e udire voce umana nemmeno alla televisione o alla radio divenute ormai solo oggetti d’arredo nelle case in cui lei entra e che sono state abbandonate dai relativi proprietari.
Le sue giornate, all’apparenza semplici perché non più dense di tutti quegli impegni di studio e sociali che la protagonista aveva nel "vecchio mondo", sono in realtà, estremamente impegnative. La sua vita quotidiana è una continua lotta per sopravvivere approvvigionandosi di cibo e acqua ma anche superando il tremendo dolore delle perdite affettive. Il passato le scorre davanti agli occhi: ecco la nonna con le sue ricette e i suoi consigli, i fratelli minori di cui si prendeva cura con tenerezza, papà e mamma, forti e affettuosi fino all’ultimo istante di vita, fino a poco prima che quella strana, terribile "influenza" li portasse via e poi Alessandro, il primo amore e i primi baci scambiati con lui.
Sopravvivere così, da sola, è durissimo e Sara riesce ad affrontarlo proprio grazie alla sua giovane età in cui la forza fisica e, nonostante tutto, una certa spensieratezza sono di grande aiuto. Non mancano, però, i momenti in cui anche lei vorrebbe “lasciarsi andare” sprofondando nelle limpide acque di quel mare che circonda l’isola. Ad essi alterna momenti di speranza che affida a messaggi in bottiglia.

La vicenda si fa leggere tutta d’un fiato sia per conoscere il destino di Sara sia perché ogni pagina, con il suo turbinio di vicende e stati d’animo, coinvolge qualunque lettore che non può non affezionarsi alla protagonista le cui vicende sono narrate in maniera fluida, scorrevole e toccante da Fulvia degl’Innocenti.