Sottomissione
- Autore: Michel Houellebecq
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2015
Michel Houellebecq torna con un nuovo, dissacrante romanzo e lo fa scatenando un putiferio di polemiche, di critiche, di dolore. E’ forse solo un caso, ma proprio la mattina della sua pubblicazione in Francia accade la tragedia nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
Quello che ci ritroviamo fra le mani è un romanzo cinico in perfetto stile Houellebecq, ma con una connotazione fantapolitica, dove il sesso, diversamente da come ci ha abituato l’autore, occupa un posto solo marginale. Le polemiche attorno ad esso nascono da lettori, critici o politici che non hanno mai letto romanzi di fantapolitica, lontani dall’opera ad esempio di Philip K. Dick o di Harry Turtledove.
“Sottomissione” (Bompiani, 2015) è anzi uno dei romanzi più sottotono di Houellebecq, meno cattivi e violenti, meno sconvolgenti. Nel 2022, in Francia, le elezioni politiche portano alla vittoria il partito Fratellanza Musulmana e il suo leader carismatico Mohammed Ben Abbes. Francois, protagonista del libro, è un docente universitario della Sorbona di Parigi, specializzato negli studi su Huysmans, che, pian piano, vedrà la sua vita cambiare insieme al suo Paese, nuove saranno le sue ambizioni, nuove le sue frequentazioni, come nuova sarà la politica interna ed estera della Francia.
Agli scontri violenti che anticipano l’elezioni seguirà un riassestamento sociale, dettato dai principi moderati dell’Islam, a cui tutti, bene o male, si adegueranno, a partire proprio da Francois.
Non c’è terrorismo, non c’è terrore, non c’è paura, ma solo i principi fondatori di una religione che non conosciamo e che possiamo non condividere. Houellebecq sembra non condividerla, ma sicuramente siamo lontani dall’islamfobia di cui è stato tacciato negli ultimi tempi.
“E’ la sottomissione. L’idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta.”
Sottomissione
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Poi c’è la misoginia dovuta agli accadimenti politici futuri, ovvero l’occupazione sarà al zero per cento, perché le donne non lavoreranno più e faranno le mogli e le madri e le amanti.
Gli uomini troveranno, quindi, lavoro, senza alcun problema.
Una visione del futuro che dovrebbero far riflettere le donne occidentali.
Io sono già indignato per loro.