South Park e la filosofia
- Autore: Non disponibile
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Casa editrice: ISBN
- Anno di pubblicazione: 2013
Ma cosa ci fanno Socrate e Pascal in compagnia di Kyle, Eric, Stan, Kenny e il resto della progenie di “South Park”? Che c’azzeccano l’esistenzialismo e la questione morale con i cartoon più spudorati, irriverenti, anarchici, censurati dell’intera galassia? Aspetto ancora più importante: quanti degli autorevoli accademici italiani oserebbero fissare nero su bianco, pensieri e parole di questo tipo?
“Gli autori di questo libro sono infastiditi da ‘South Park’ in modo positivo. La serie li ha costretti a riflettere filosoficamente sui vari personaggi ed eventi di quella merdosa e ariana cittadina alpestre. Una volta terminata la lettura di questo libro, dovreste apprezzare maggiormente sia ‘South Park’ che la filosofia. La nostra speranza è che ‘avrete imparato qualcosa oggi’. Altrimenti, succhiatemi le palle! Ehi, perlomeno non ho detto di andare a farvi fottere”.
L’estratto è mutuato dall’introduzione al volume “South Park e la filosofia” (Isbn Edizioni, 2013), curato da Robert Arp, docente universitario di filosofia alla Southwest Minnesota State University, che non sarà Award ma non è nemmeno l’aula magna della parrocchietta dietro l’angolo, no? In sintonia col senso ultimo dei cartoni, il lavoro speculativo dedicato a “South Park” risulta tanto lieve nella forma quanto pregno nella sostanza. Capace di sbatterci in faccia la verità sui temi ultimi (e penultimi) dell’esistenza, senza battere ciglio né distogliere lo sguardo sulle angosce e le contraddizioni, al punto che “South Park”, potrebbe alla fin fine risultare un pretesto. Attraverso scampoli di pensiero filosofico occidentale, muovendo da questioni e situazioni proposte dai cartoni inventati da Matt Stone e Trey Parker, il libro si inerpica per sentieri altrimenti respingenti (quanto meno i lettori comuni), quali l’eutanasia, l’ebraismo, l’islam, l’omofobia, l’ambientalismo, Scientology, la fede, Dio in persona, usando la serie televisiva come cavallo di Troia, provando una volta per tutte come cultura pop e accademismo debbano relazionarsi tra di loro in senso dialettico. Ancor più che nei “Simpson” (di cui mi piace segnalare, sempre per le Isbn edizioni, “I Simpson e la filosofia”, 2012) i genitori, i nonni, i vicini di casa degli irrisolti Stan, Eric, Kyle e Kenny risultano essere molti di noi.
“South Park” disturba (anche quando diverte) perché spiattella ai quattro venti il nostro profilo peggiore, il nostro ritratto più impietoso e veritiero, altro che Dorian Gray. Onore al merito, dunque, all’anticonformismo intelligente di questa antologia filosofica in forma popular: sono ventidue saggi di rigore assoluto, malgrado il costante confronto (proprio perché si confrontano) con le flatulenze, le volgarità, il razzismo scomodo di “South Park”. Quasi trecento pagine al costo di 13 euro che sanno come catturare l’attenzione di chi crede che la cultura di massa riveli sottotraccia verità anche profonde e dunque sia materia da prendere deliziosamente sul serio.
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