Spicchi di un’arancia
- Autore: Alain Elkann
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2012
Alain Elkann è nato a New York nel 1950. Ha sempre vissuto in giro per l’Europa, sposa una Agnelli dalla quale divorzia. Scrittore prolifico, in questo libro Bompiani del 2012, in diciassette racconti brevi racconta un mondo perduto di ricchi ereditieri, le gelosie degli amanti di una vita, la fine dell’alta borghesia ebraica precedente al nazismo.
Nel primo racconto Berthe, Elkann descrive la vicende di un bambino che vive in albergo coi nonni a Parigi, alta borghesia ebraica. L’albergo va a fuoco e, trascorsi gli anni e fattosi uomo, scrive:
"Tutto era cambiato. Nessuno aveva più grandi Cadillac o Rolls-Royce nere con il vetro divisorio...il mondo di Greta Garbo, Marlene Dietrich era finito..nessuno avrebbe mai pensato che i telegrammi sarebbero stati sostituiti dagli sms".
Poi ci sono amici morti, agnizioni, elementi sicuramente autobiografici e poi lo stile che è molto simile a uno scrittore caro a Alain Elkann, ovvero Alberto Moravia. Tutto, anche se doloroso, è straordinario e bello, e a pag. 24 scrive:
"Le sue aspettative erano così alto che aveva preferito astenersi: per Francesco le donne, il cibo, le case, i viaggi, gli amici, le conversazioni, la musica, l’arte, i libri dovevano essere soltanto capolavori".
Uno che legge potrebbe dire che sembra tutto molto patinato, con un brutto aggettivo, tutto splendido, ma le miserie umane, i dolori d’amore ci sono ma ammantati da uno stile quasi alla Fitzgerald. Anche persone banali passano al vaglio della scrittura di Elkann, sempre lieve. Un ultimo episodio:
"Abatellis faceva il suo lavoro con poca passione e nessuna ambizione: non gli piaceva lavorare, cercava solo di dare una forma, degli orari, una cadenza regolare alla sua vita. Era un uomo scontento, facilmente incline alla noia, ma aveva guizzi di felicità inaspettati e imprevedibili".
In somma Moravia e anche un po’ Parise. In un racconto addirittura ci racconta di un uomo che adora calpestare le formiche e andare dietro a funerali ricchi, con tutte le loro ipocrisie e i lati ridicoli.
C’è la terribile nostalgia di un mondo che è passato, un mondo socialmente elevato, ma c’è anche una feroce ironia.
Tra gli ultimi racconti c’è un uomo che prende la metropolitana e sente un cattivo odore. Questo sconcerta l’uomo, che prende sempre e solo taxi. Scendendo alla sua fermata, si accorge che è lui a puzzare. Anche il mondo dorato ha le sue miserie.
“Spicchi di un’arancia”: un libro strano e interessante, centocinquanta pagine che bevi beatamente in un fiato.
Spicchi di un'arancia (Narratori italiani)
Amazon.it: 4,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Spicchi di un’arancia
Lascia il tuo commento