Stai tranquilla, io sto bene di Olivier Adam

Stai tranquilla, io sto bene (Minimum Fax, 2007) è il primo romanzo di Olivier Adam, un autore che è considerato tra i più importanti giovani autori d’oltralpe. E il suo esordio letterario non affronta certo un tema leggero, andando a delineare la personalità di una giovane ragazza che si trova a fronteggiare un dolore forte e vivo come quello della scomparsa dell’amatissimo fratello.

Loic è introvabile a seguito di un litigio con il padre e da quel momento Claire precipita in uno stato di silenziosa disperazione in quanto le viene a mancare il suo amico e sostegno, il punto fermo, colui il quale poteva fornirle le certezze che lei non riusciva a trovare, colui che poteva chiarirle i dubbi, che poteva fornire quelle risposte alle sue tante domande. Claire si sente persa e abbandonata senza la forza di reagire e senza la capacità di trovare un’alternativa.

Paragonato a Carver per il suo modo di scrivere crudo e tagliente, senza fronzoli, l’autore dipinge tutto questo con un modo di raccontare un po’ particolare, a tratti frammentato e cadenzato, che sembra sposarsi bene con la condizione della giovane protagonista, fornendo anche quelle piccole sfumature che servono a rendere tutto il racconto un po’ velato, non definito, come non definiti sono i sentimenti che investono l’intera famiglia.
Claire ha però qualcosa a cui aggrapparsi. Periodicamente da diversi posti della Francia le arrivano delle cartoline, indirizzate solo a lei, che la tranquillizzano sullo stato di Loic, confortandola e dandole quella speranza di cui ha bisogno per andare avanti. Finché non decide di andare nel posto da cui proviene l’ultima cartolina per cercare di incontrare il fratello.

Una storia coinvolgente, semplice e allo stesso tempo dai temi complessi. Una storia ben strutturata, cruda ma anche ricca di sentimenti, la maggior parte ancora aperti.