Storia dei Longobardi di Paolo Diacono

La letteratura latina di età alto medioevale è sottovalutata eppure fiorirono autori di grande spessore, tra cui Paolo Diacono, lo storico dei Longobardi. Fu di famiglia nobile longobarda, ebbe incarichi di governo e alla fine collaborò con Carlo Magno tuttavia volle dedicare la sua opera al popolo a cui apparteneva. Paolo Diacono scrisse un’opera storiografica comprendente le origini leggendarie dei Longobardi fino ad arrivare alla storia più recente.
L’opera riempie un vuoto riguardante la storia d’Italia dell’età altomedievale che da sempre è stata vista come priva di interesse.
Paolo Diacono scrive nel momento in cui il regno longobardo cessa di esistere per la vittoria dei Franchi tuttavia riesce a darne un’immagine essenzialmente veritiera
Non è uno storico attento alle fonti e anzi egli prende per buone delle notizie anche assurde per minimizzare le sconfitte e i difetti dei re.
Dà grande risalto agli usi e ai costumi di questo popolo giunto in Italia dalla Pannonia, ma di origine scandinava. Un popolo che non conosce la romanità, ma si converte quasi subito al cattolicesimo e all’inizio sembra aiutare il Papato.
Paolo Diacono mette inoltre in evidenza il conflitto sempre latente tra i duchi e il re fino all’inevitabile prevalere di Carlo, re dei Franchi.
Pubblicato con il titolo “Storia dei Longobardi” e testo latino a fronte da diverse casa editrici (immagine di copertina dell’edizione Tea a cura di Elio Bartolini) l’Historia Longobardorum è rimarchevole anche per il latino usato, molto corretto per un barbaro e che denota una buona educazione. Un classico da rileggere e su cui riflettere.