Storia del documentario italiano
- Autore: Marco Bertozzi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2008
Da qualche anno a questa parte, grazie a programmi divulgativi come SuperQuark, Ulisse e a canali tematici come quelli del gruppo Discovery e National Geographic, i documentari sono tornati di moda.
Certo, poco hanno a che fare con le inchieste-verità degli anni ’60 e ’70, realizzate con la macchina da presa in spalla o nascosta. Oggi anche il documentario più semplice viene arricchito da effetti in computer grafica, animazioni, titoli digitali. Una volta non era così.
I documentari inoltre erano la palestra per i giovani registi. A differenza del cinema, infatti, che si girava con la costosissima pellicola 35mm, per i documentari bastava il più economico 16mm. Molti hanno iniziato così.ù
In Italia c’erano circuiti specifici e contenitori nei quali un documentario poteva aspirare ad entrare. Come la famosa settimana Incom, costruita con l’impaginazione tipica di un rotocalco, che dedicava ampio spazio agli avvenimenti mondani e alle cronache dell’alta società. Oppure Cinemondo, un vero e proprio tormentone per chi andava al cinema (veniva proiettato tra un film e l’altro), che cessò di esistere nel 1985, segnando la fine dei Cinegiornali.
Se poi pensiamo che a girare documentari era gente come Zavattini, Gregoretti, Emmer, Pasolini, Risi, Petri, Antonioni…
La colonizzazione in Africa, la ricostruzione del dopoguerra, i contadini del sud, la borghesia, gli operai delle nuove industrie... non c’è avvenimento italiano che non sia stato catturato dall’obiettivo di un documentarista.
Per chi vuole saperne di più, questo libro è davvero una miniera di informazioni.
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