"Storia di una lumaca che scopri l’importanza della lentezza" è la nuova parabola di Luis Sepúlveda dopo "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" e "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico".
Appena uscito il nuovo romanzo di Sepúlveda ha subito ottenuto uno straordinario successo, piazzandosi in vetta alla Classifica libri di Dicembre 2013.
La storia è semplice, quasi elementare, il che ne fa una lettura perfetta per grandi e piccini. Essendo un romanzo molto breve e scritto in maniera molto comprensibile potrebbe essere un valido strumento per trasmettere ai bambini come dietro la semplicità si nasconda qualcosa di più profondo.
Come è nata quest’idea? Lo scrittore cileno lo racconta nella prima pagina:
"Qualche anno fa, mentre eravamo nel giardino di casa, mio nipote Daniel si mise a osservare attentamente una lumaca. All’improvviso volto’ lo sguardo verso di me e mi fece una domanda molto difficile: ’Perché é così lenta la lumaca?’ Gli dissi che in quel momento non avevo una risposta, ma gli promisi che un giorno, non sapevo quando, gliela avrei data. Siccome é un punto d’onore per me mantenere la parola, questa storia cerca di rispondere alla sua domanda".
Nel prato del Paese del Dente di Leone vivevano delle lumache. Un’esistenza lenta ed anonima, tra loro infatti si chiamano semplicemente "lumaca". Ma si sa, non tutti amano troppo il conformismo e una di queste lumache comincia a porsi delle domande, che non avevano mai preoccupato nessuna delle su compagne.
Perché le lumache sono lente? Perché non avevano un nome che distingueva le une dalle altre?
La curiosità e la voglio di rispondere a queste due domande portano la protagonista della storia ad allontanarsi dalle altre, che sentono la loro tranquilla esistenza minacciata dalla sua eccessiva curiosità. Lungo il viaggio di scoperta la nostra lumaca incontrerà tanti amici, tanti animali con cui condivide una caratteristica: la lentezza.
Il primo incontro è con la Tartaruga Memoria, grazie a cui la lumaca avrà finalmente un nome: Ribelle. Perché?
Perché Memoria le racconta alcune cose che aveva imparato dagli uomini, dove abitava prima:
"Quando un umano faceva domande scomode, del tipo: ’E’ necessario andare così in fretta?’ oppure ’Abbiamo davvero bisogno di tutte queste cose per essere felici?’, lo chiamavano Ribelle".
Memoria rappresenta un incontro fondamentale per Ribelle, non solo perché grazie alla tartaruga la lumaca ha trovato un nome e capito che
"un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla"
ma anche perché scopre che gli uomini stanno per distruggere il prato del Paese del Dente di Leone, dove vivono le sue compagne lumache, ricoprendolo di asfalto.
Ribelle decide allora di avvisare le compagne, incontrando, sulla strada del ritorno, nuovi amici, che apprezzano la sua temerarietà. Giunta dalle sue amiche, Ribelle viene derisa. Tuttavia, alcune di esse decidono di fidarsi e, timorose del pericolo annunciato da Ribelle, decidono di seguirla. Lentamente, molto lentamente.
Questo viaggio, come tutti i viaggi, sarà un viaggio di esperienza, segnato anche da tante difficoltà, che arricchirà le lumache e soprattutto Ribelle, la quale comprenderà, finalmente, il motivo della lentezza e la forza della volontà.
Una storia di coraggio, di libertà, di scoperta. Ribelle è una sorta di "Ulisse che vuole superare le colonne d’Ercole" e che, con grande semplicità, fornirà un prezioso insegnamento e il piacere di riscoprire il senso del tempo e delle piccole cose.
Certo è una lettura poco impegnativa... ma chi l’ha detto che in 95 pagine non possa celarsi una gradita sorpresa?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza: il nuovo bestseller di Luis Sepúlveda
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Questo racconto di Luis Sepulveda è una vera e prooria lezione di vita. Raccontandoci la storia di Ribelle, la lumaca che va in cerca delle risposte alle sue tante domande, e del coraggio che ha avuto nel prendere in mano la situazione in un momento di pericolo, portando in salvo molte lumache, ci fa capire, tra le righe, quanto gli umani siamo presi dalle nostre cose, trascurando quello che ci sta intorno.
Molto bella, sicuramente da leggere.