Se oggi sono di gran moda e sempre più complessi, le origini dei libri animati (libri pop-up) risalgono indietro nel tempo, addirittura all’Ottocento. Lo scopo resta il medesimo: suscitare la sorpresa dell’osservatore. Ecco un viaggio nei secoli alla scoperta dei primi libri pop-up, tra sperimentazioni e capolavori raffinati, per arrivare a scoprire le opere di artisti contemporanei.
Cosa sono e quando nascono i libri pop-up
I libri animati o libri pop-up rappresentano il tentativo di superare la bidimensionalità che è propria del volume tradizionale. Ci riescono grazie a creazioni che, basate su complessi meccanismi, si animano con il movimento delle pagine. Così nel bel mezzo di una storia capita di incontrare, di volta in volta, un castello completo di torri, un veliero pronto a salpare per terre lontane, o un bosco incantato. Gli originali sono preziosi e fragilissimi, ma estremamente affascinanti per lo spirito che li anima: chi non desidererebbe possedere questo sogno di carta?
Tralasciando gli esemplari a scopo didattico dei secoli precedenti, sviluppati in campo anatomico e astrologico, è tra Ottocento e Novecento che la tecnica raggiunge i più alti livelli ed entra di diritto nella categoria del passatempo. Lo scopo è uno solo: suscitare la sorpresa dell’osservatore.
Il rigore creativo: i libri popup di Lothar Meggendorfer
Ci sono cavalli, clown ed equilibristi intenti in acrobazie, un arlecchino multicolore e perfino una ballerina sospesa a mezz’aria. E poi pubblico e orchestrali: decine di figure, tutte con caratteristiche e identità definite. Tutto contenuto in un unico libro: lo spettacolare International circus, capolavoro di Lothar Meggendorfer. Realizzato nel 1887, quest’opera testimonia la longevità dei pop-up nella storia del libro antico e si conferma oggetto del desiderio di collezionisti di tutti i tempi.
Pensati per i più piccoli, i libri pop-up sono in realtà complesse opere di ingegneria. Non a caso i loro ideatori, alcuni dei quali famosissimi, sono definiti paper engeneering, oltre che illustratori. Ingegneri della carta, appunto. Lo è Meggendorfer, originario di Monaco in Germania, che oltre al circo realizza una serie di avventure: celebri sono quelle ambientate Al parco, ripubblicate in Italia da Rizzoli. Un po’ artista e un po’ inventore, introduce l’ironia nella caratterizzazione dei personaggi ed esercita un ferreo controllo sulla produzione. Il primo libro è un prototipo regalato al figlio. Ne seguono molti altri, spesso veri e propri miracoli di cartotecnica. Meggendorfer crea un modello iniziale, completo di disegni colorati, movimenti multipli per ogni scena ed elaborate istruzioni destinate a coloro che si occupano dell’assemblaggio delle copie successive. Gran parte del lavoro inizialmente è realizzato a mano con costi di vendita notevoli che limitano le possibilità di acquisto agli esponenti delle classi benestanti.
Le fate di Ernest Nister
Quasi coevo è Ernest Nister che pubblica libri tra Norimberga e Londra a cavallo tra Ottocento e Novecento. Con lui lavorano illustratori di talento. I libri delle edizioni Nister sono caratterizzati da un’estetica curatissima e immagini eleganti, prediligono scene domestiche con bambini paffuti e animali da compagnia.
Ma è con le incursioni nei paesaggi incantati della terra delle fate che prendono forma le opere migliori: il ciclo Peeps into Fairy Land (1896) o Wild animal stories (1880). I tecnici della sua casa editrice ottengono profondità mediante un sistema di doppie pagine sovrapposte a quelle illustrate, linguette di cartoncino o in tessuto fanno il resto, sollevando l’impalcatura e donando tridimensionalità e movimento alle figure. Altrove le scene si dissolvono l’una nell’altra perché divise in listarelle orizzontali.
L’architetto della carta: i libri pop-up di Vojtěch Kubašta
Tra i tanti tentativi successivi, si distingue negli anni sessanta del Novecento la produzione della Artia di Praga. La casa editrice conta su un illustratore di talento: Vojtěch Kubašta è un architetto. A Praga, dove la famiglia si è trasferita da Vienna ad inizio secolo, il padre vuole per lui studi giuridici, ma l’arte è un richiamo troppo forte. Così trovano un compromesso: frequenta la facoltà di Architettura. Finiti gli studi saranno i suoi libri animati a donargli fama e notorietà. Esordisce con Cappuccetto Rosso tutto tridimensionale, seguito dai volumi di Gulliver in Lilliput (1955).
Marco Polo in viaggio con Kublai Khan (1962) o le location esotiche di Moko e Koko (1961) sono un tripudio di forme e colori che stupiscono per la scoperta di sempre nuovi particolari ad ogni osservazione.
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Si calcola che le sue opere siano state tradotte in più di 30 lingue con una tiratura di oltre 20 milioni di copie. Un successo che non sorprende. La figlia, nella prefazione del catalogo della mostra a lui dedicata nel 2011 a Genova e intitolato Magie di carta di un artista praghese (1914-1992) per le Edizioni Giacchè, scrive:
Mio padre aveva un grande senso dell’umorismo e lo trovava spesso nella vita di tutti i giorni. La nostra vita familiare lo ha ispirato per catturare e includere immagini di famiglia nelle sue illustrazioni. Quando ho aperto le pagine della sua produzione artistica, sono tornata indietro nel tempo. Riesco a sentire la sua voce e la sua risata. Mio padre mi parla ancora attraverso le sue illustrazioni. Questa è magia.
Gli autori contemporanei di libri pop-up
La stessa magia ispira i libri pop-up contemporanei, dove alle novità tecniche si affiancano spesso suoni e luci. Impossibile citare tutti i protagonisti, ma un elenco delle meraviglie più recenti non può prescindere da Dario Cestaro che disegna per Marsilio I tesori di Venezia (2013) in tre dimensioni: la collana comprende anche Firenze, Roma, Milano e perfino Parigi.
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Matthew Reinhart ha realizzato in 3d l’intero castello di Hogwarts nel pop-up ufficiale di Harry Potter (Edito da Salani nel 2022).
Robert Sabuda è maestro indiscusso del genere, con le sue rivisitazioni de Il meraviglioso mago di Oz (Mondadori, 2010) e Alice nel paese delle meraviglie (Mondadori, 2006). Difficile immaginare che abbia iniziato mentre andava a scuola, piegando insieme dei semplici fogli di carta e rilegandoli con una spillatrice.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Storia e origine dei libri pop-up: le opere di Meggendorfer, Nister e Kubašta
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