Storia sconosciuta degli uomini
- Autore: Robert Charroux
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
Che cosa sappiamo veramente dei nostri antenati preistorici? Conoscevano la pila elettrica, come quelle ritrovate a Bagdad? Pilotavano missili a reazione o addirittura a repulsione, con motori ionosolari, che troviamo intagliati sul frontone della “Porta del sole” a Tiahuanaco, in Bolivia? Sono esistiti rapporti fra terrestri ed extraterrestri? Lo studioso francese Robert Charroux si è posto queste e molte altre domande nel saggio meticoloso, supportato da numerose note, Storia sconosciuta degli uomini (Ceschina, pp. 385, 1966), tradotto da Donato Piantanida, a sua volta egittologo e indagatore di misteri.
La tesi dello scrittore, dopo ricerche in campo archeologico e studi delle Sacre Scritture sia occidentali che orientali, è sintetizzata come segue:
…una civiltà antichissima ha preceduto la nostra. Questa civiltà, dopo aver conosciuto la radio, la televisione, i missili siderali, la bomba H, è scomparsa in una catastrofe atomica.
Come è possibile, ad esempio, si chiede l’autore, che uomini di 4000 anni fa abbiano descritto perfettamente lo sviluppo delle specie animali nella sequenza esatta della Bibbia, i cui giorni sono ere, combacianti con le teorie della scienza attuale? Mosé conosceva il "raggio della morte", ovvero il laser?
Nel Ramayana e nel poema Mahabharata indù si parla di dischi volanti, i "vimanas" con cui i "figli del sole" visitavano la terra. Anche il carro che trasportò Elia vivente in cielo sarebbe la descrizione simbolica di un ufo.
La colonna di fumo e il fuoco che distrusse Sodoma e Gomorra assomigliano al classico “fungo” nucleare, (Genesi, XIX), secondo lo scienziato russo matematico Matest Mendelevič Agrest, il primo sostenitore della “teoria degli antichi astronauti”.
Si può obiettare che si tratta di leggende, ma è proprio seguendo le leggende di Omero, per fortuna non ritenute tali da Schliemann, che il grande archeologo scoprì la città di Troia.
Le carte geografiche del Comandante Piri Reis, fatto uccidere da Solimano II (XVI secolo) perché "sapeva troppo", in possesso anche di Cristoforo Colombo, conservate nel palazzo Topkapu a Istanbul, mostrano il planisfero terrestre completo, che può essere visto soltanto da un aereo.
I due siti archeologici francesi di Glozel (presso Vichy) e Lussac-les-Châteaux (Vienne) consistono di manufatti (anche dischi volanti) e pittografie intagliate nella selce, risalenti al periodo magdeliano sul finire del neolitico (15000 anni fa); sono reperti sconcertanti, tavolette contenenti tutte le lettere del nostro alfabeto, immagini di uomini che indossano pantaloni, gonne e scarpe come usiamo noi (queste ultime non visibili al pubblico nel Museo dell’Uomo a Parigi).
Le caverne servivano solo come depositi, magazzini, mentre l’umanità praticava l’arte della fornace, delle costruzioni e perfino della cementificazione.
La narrazione più interessante riguarda la civiltà egiziana, fiorita anch’essa ben oltre 10.000 anni fa ed erede della civiltà di Tuahianaco, quest’ultima identificata con Atlantide ed emigrata ovunque nel pianeta.
Gli egizi possedevano conoscenze che abbiamo dimenticato, quali la levitazione, la legge dell’anti-gravitazione che permise la costruzione delle piramidi e di tutti i megalitici pesanti tonnellate sparsi nel mondo.
Nei loro templi conservavano i segreti della contrazione del tempo e dello spazio, i quali annullano le distanze di milioni di anni luce e consentono i voli spaziali. Allo stato delle cose, per noi umanità del quaternario, ciò è impossibile.
Il Vaticano nella sua sterminata biblioteca conserva antichi documenti scritti dal gesuita Garcilaso de la Vega. Robert Charroux ne è entrato in possesso attraverso il biologo Beltran Garcia, diretto discendente di Garcilaso.
In queste carte è raccontato il mito della dea Orejona, proveniente dal pianeta Venere con un’astronave, un milione di anni fa. La donna era simile a quelle odierne, ma aveva grandi orecchie (come si vede nelle sculture gigantesche dell’isola di Pasqua e nei ritratti del Buddha), mani palmate con quattro dita. Le statue sparse nel sito di Tuahianaco, costruite in ghisa, posseggono mani con quattro dita. Orejona si unì a un tapiro e generò esseri in cui era innestata la sua intelligenza, che nel tempo divennero i semidei.
L’umanità rimasta dopo un disastro atomico, ormai regredita, erede della civiltà del sole, fu perseguitata e torturata dai cristiani nel XV secolo. Alle donne venivano tagliate le mammelle, i maschi mutilati e uccisi con sadismo. I loro documenti, ritenuti sacrileghi, furono bruciati.
Il libro di Charroux, molto apprezzato dallo scrittore francese Jean Cocteau, che a proposito scrisse:
… da meditare con l’umiltà di un insieme di prove che inquadrano la terribile e lunga stoltizia degli uomini.
L’affermazione ha un sapore apocalittico, mette in guardia contro la scienza atomica luciferina, definita “criminale” da Einstein.
L’autore, morto nel 1978, non ha conosciuto i disastri nucleari di Chernobyl e Fukushima.
Teme fortemente la guerra biologica microbica, di cui rende testimonianza, condotta con droghe psicotrope iniettate da remoto, sperimentata nell’esercito americano già nel 1961 su un campione di 1800 soldati, condizionati mentalmente; bastava che tenessero una pillola a contatto del corpo, collegata a onde elettromagnetiche provenienti dai laboratori, per trasformarli in uomini robot.
È riportato il dialogo di Einstein avuto con un amico, poco prima della sua morte:
Einstein: I dischi volanti esistono e gli esseri che li possiedono sono uomini partiti dalla Terra 20.000 anni fa.
Il suo amico: Perché vengono qui?
Einstein: Desiderano ritornare sulla Terra per essere al corrente della storia degli uomini. È il ritorno alle Origini…
Nel corso della sua vita anche l’illustre scienziato si era interessato al tema.
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