La magia del Natale esiste ancora e colpisce anche i più scettici. Per entrare a pieno nello spirito natalizio ecco “Storie classiche di Natale” (Einaudi Ragazzi 2018, a cura di Giuditta Campello, illustrazioni di Giusy Gallizia, pp. 224, 15,00 euro), di AA. VV., dedicato ai lettori di tutte le età.
Un’imperdibile antologia delle venti più belle storie di Natale, che hanno raccontato la magia delle feste a intere generazioni di lettori. Dal “Canto di Natale” di Charles Dickens al “Sarto di Glouchester” di Beatrix Potter, da “Piccole Donne” di Louisa May Alcott alla “Piccola fiammiferaia” di Hans Christian Andersen, fiabe e romanzi immortali capaci di trasportare chi le ascolta in un tempo lontano, sospeso tra realtà e fantasia, com’è per tutti i bimbi il tempo di Natale.
Lasciamoci trasportare anche noi adulti nel tempo meraviglioso della nostra infanzia quando un albero addobbato, pieno di luci e circondato da tanti bei pacchi, faceva battere forte il cuore e spalancare i nostri occhi innocenti e puri.
- “Piccole donne”. “Jo fu la prima a svegliarsi nella fredda e grigia mattina di Natale. Dal caminetto non pendeva nessuna calza e per un momento provò la stessa delusione di anni prima, quando la calza cadeva perché era troppo piena di delizie”. La storia delle quattro sorelle March: Meg, Jo, Beth e Amy, il più famoso romanzo di Louisa May Alcott (Germantown, 29 novembre 1832 – Boston, 6 marzo 1888), venne pubblicato dalla scrittrice statunitense, per la prima volta in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo “Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy”. Nel 1880 i due volumi vennero riuniti in uno solo intitolato “Little Women”. Durante la Guerra di Secessione Americana, le sorelle March, mentre il loro padre si trovava al fronte come cappellano, imparavano il significato della parola “resilienza”. Le piccole donne diventarono adulte scoprendo l’amore, la gioia nonché l’immenso dolore di veder andar via per sempre una persona amatissima e dolcissima. Dal romanzo, considerato un classico della letteratura per l’infanzia, sono tratte svariate trasposizioni cinematografiche, se la prima risale al lontano 1918, l’ultima è in fase di lavorazione. Le nuove “Piccole donne”, dirette da Greta Gerwig, avranno il volto di Saoirse Ronan nei panni di Joe, Emma Watson in quelli di Meg, Florence Pugh sarà Amy ed Eliza Scanlen sarà Beth.
- “La piccola fiammiferaia”. “Faceva terribilmente freddo, nevicava e già si era all’imbrunire. L’anno volgeva al termine, quella sarebbe stata la notte di San Silvestro. Con quel freddo e nell’oscurità incombente si aggirava per le strade una povera piccola bambina, con il capo scoperto e i piedi scalzi”. La celebre fiaba di Hans Christian Andersen (Odense, 2 aprile 1805 – Copenaghen, 4 agosto 1875) fu pubblicata dallo scrittore e poeta danese per la prima volta nel 1848 nel quinto volume di “Nye Eventyr”, “Nuove fiabe”. La triste vicenda della piccola fiammiferaia, che per scaldarsi spegne tutti i fiammiferi che doveva vendere su ordine del patrigno tiranno, ha commosso intere generazioni di piccoli lettori. Per ogni fiammifero acceso, ecco che una immagine appare davanti alla piccola, sparendo poi quando la fiamma si spegne. Sono immagini consolatrici che accompagneranno la bambina verso la sua nuova dimora accanto all’amata nonna.
- “Vespro di Natale”. Struggente poesia di Sebastiano Satta, (Nuoro, 21 maggio 1867 – 29 novembre 1914) poeta, scrittore, avvocato e giornalista. “Incappucciati, foschi a passo lento tre banditi ascendevano la strada deserta e grigia, tra la selva rada dei sughereti, sotto il ciel d’argento. Non rumori di madre o voci, il vento agitava per l’algida contrada. Vasto silenzio. In fondo, Monte Spada ridea bianco nel vespro sonnolento. O vespro di Natale! Dentro il core ai banditi piangea la nostalgia di te, pur senza udirne le campane: e mesti eran, pensando al buon odore del porchetto e del vino, e all’allegria del ceppo, nelle loro case lontane”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "Storie classiche di Natale" un libro per festeggiare il periodo più magico dell’anno
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