Storie d’amore storie d’allegria
- Autore: Brunella Gasperini
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
Scrittrice e giornalista attiva fra la fine degli anni Cinquanta e quella dei Settanta, Brunella Gasperini ha legato il proprio nome soprattutto alla rivista “Annabella”, sulla quale ha tenuto per anni una rubrica di corrispondenza con le lettrici. Sensibile, ironica e anticonformista, incarnava in tutto e per tutto la donna matura degli anni Settanta, in bilico fra voglia di libertà e rinnovamento e una certa reminiscenza di idee tradizionaliste, in qualche modo frenanti e fastidiose, ma che la Gasperini affrontava con autocritica, rassegnazione e, in fondo, autoindulgenza. Sempre e comunque, però, con il sorriso sulle labbra e un’incrollabile vena di ottimismo e di grande allegria.
È davvero un peccato che Storie d’amore storie d’allegria, veramente una piacevole lettura che riesce a far sorridere pur non rappresentando assolutamente un passatempo superficiale, sia un libro oggi reperibile soltanto sul mercato dell’usato. Il consiglio è di non farselo sfuggire, se possibile, per non perdere la possibilità di godere di otto racconti che, a una prima impressione, potrebbero piuttosto assomigliare a dei quadretti naif, ma che in realtà sono molto di più. Il materiale, prima di tutto, sono le emozioni: tante, forti, emozioni che smuovono e che coinvolgono, emozioni di ogni giorno scandagliate e descritte nel particolare. C’è anche, però, un occhio molto attento alla psicologia dei personaggi.
Gasperini descrive mondi comuni, in equilibrio precario sulle piccole grandi debolezze delle persone, mondi che hanno innumerevoli affinità con il suo, e che certamente gli devono gran parte di ciò che essi stessi sono. Le protagoniste sono donne volitive, il più delle volte artiste, distratte e prese da se stesse, in una sorta di inconsapevole narcisismo che, spesso, è la causa del tradimento, vero o soltanto sognato, dei loro uomini. Uomini, dal canto loro, piccoli, pilotati dalle donne in un senso o nell’altro, portati da loro a cercare altrove, ma soggiogati da uno sguardo, un profumo, un particolare che li lega alla donna che hanno scelto e che li tiene schiavi e incapaci di lasciare il suo fianco. Su tutto questo aleggia un senso di inevitabilità di queste miserie umane, quasi un comunicare che questa è la vita e non può essere cambiata.
Ma, come ho detto, sbaglierebbe chi pensasse a un libro cupo e triste: vi si trovano, invece, molto divertimento e una scrittura viva e appassionante, a tratti quasi fanciullesca, ma mai superficiale, mai frivola né priva di riflessione.
Dall’uomo che vorrebbe tradire la moglie scrittrice ma fallisce miseramente, alla famiglia che ridipinge la casa per la visita del futuro genero, dallo spirito che torna dall’aldilà a visitare la propria famiglia, al ragazzo che si innamora di una ragazza problematica, dal bambino che si sente abbandonato dalla sua famiglia, a un’insolitamente triste, tragica e delicata storia di solitudine e di una vita gettata al vento, le trame sono originali e ben costruite, non prive di sorprese. Concludono il volume tre diari personali, il primo dedicato al figlio Maurizio, il secondo a un avventuroso viaggio di lavoro in Russia, il terzo alle vacanze estive con la famiglia: tre fotografie familiari che sembrano racconti a sé stanti, tanto sono descritte con divertimento e prendendo in giro non solo i tipi e i comportamenti oggetto della descrizione, ma anche la stessa autrice, che si butta nella mischia delle varie stranezze con simpatico orgoglio familiare e personale e con una gioiosa risata.
“Non c’è maggiore ribellione dell’allegria”, ebbe a dire una volta proprio la stessa Brunella Gasperini, e questi suoi racconti, completati dai diari, quasi delle piccole confessioni delle sue simpatiche debolezze private, ne sono la prova più tangibile.
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Un libro perfetto per...
A chi ha voglia di racconti semplici scritti da una penna femminile, alle donne degli anni Settanta che amano ancora ridere della vita, alle persone che sanno emozionarsi con poco ma anche riflettere.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Storie d’amore storie d’allegria
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