Strappami il cuore di Chiara Palazzolo

Il 6 agosto di quest’anno è venuta a mancare una scrittrice italiana che aveva saputo reinventare il genere horror e fantastico: Chiara Palazzolo, conosciuta ai più per la trilogia dedicata al personaggio di Mirta - Luna. Si dice che gli scrittori siano immortali perché le loro opere continuano a raccontare, generazione dopo generazione, le storie che hanno creato. Questo tipo di considerazione sembra ancora più vera per Chiara, che aveva costruito gran parte del suo immaginario sull’opposizione caducità/eternità attraverso le figure dei “sopramorti”, ovvero esseri umani che ritornano dall’estremo viaggio per durare fino alla fine del tempo.

In Strappami il cuore, il secondo libro della saga di Mirta - Luna, gran parte della narrazione si concentra proprio sul mondo dei sopramorti, sulla loro organizzazione e su come si mescolano ai comuni viventi nonostante il desiderio impellente di divorare carne umana. Se nel primo volume, Non mi uccidere, avevamo assistito alla trasformazione di Mirta, giovane studentessa umbra, in Luna, zombie famelica che cerca di arginare i ricordi e le emozioni del suo vecchio io, leggendo Strappami il cuore abbiamo la conferma di questa mutazione completa di identità. Luna, dopo aver conosciuto Sara, un’altra sopramorta, viene a contatto con nuove situazioni ma soprattutto con sensazioni inaspettate. Anche il grande amore per Robin, che era stato il movente della morte di Mirta, appare ormai come un retaggio dei suoi giorni mortali.

Le vicende di Luna si intrecciano costantemente con quelle di altri personaggi, eppure la trama non scende mai di tono grazie ad uno stile incalzante ed evocativo, che era solo una delle tante doti di questa autrice. Per quanti conoscono ed amano le creazioni narrative di Chiara Palazzolo, appare quasi doveroso consigliare la lettura dei suoi romanzi perché oltrepassano i confini di genere per regalare riflessioni più ampie sulla condizione umana. Strappami il cuore risponde a pieno a questa descrizione offrendo al lettore rappresentazioni sfaccettate del reale e del fantastico, dove trovano eguale posto luce e tenebra.