Sul lettino di Freud di Irvin D. Yalom

Quanti svolgono la professione di terapeuti, psicologi oppure psichiatri si rispecchieranno nelle innumerevoli dinamiche raccontate tra le pagine di Sul lettino di Freud, di Irvin D. Yalom (BEAT, 2017, traduzione di S. Prina).
L’autore stesso, esperto da tempo della professione e delle sue implicazioni, racconta i retroscena dei colloqui psicologici e del rapporto terapeuta-paziente.

In un testo prolisso e talvolta ripetitivo, vengono presentati alcuni casi di terapeuti in difficoltà nel gestire situazioni incresciose e imbarazzanti con innumerevoli pazienti.
Comportamenti inammissibili rispetto a quanto previsto dall’ordinamento etico americano, ma per la maggior parte validi e coincidenti con quelli dell’ordinamento del nostro paese, vengono descritti e raccontati nelle loro sfaccettature e caratteristiche.

Certi atteggiamenti e situazioni, però, che dal punto di vista etico possono essere considerati e condannati come incresciosi, disonesti e oltre i limiti consentiti dalla professione, possono in qualche modo essere essi stessi elementi che contribuiscono in modo positivo all’avanzamento della terapia e al miglioramento della sintomatologia psicologica.

Sul lettino di Freud presenta le implicazioni della professione, ma soprattutto apre uno spiraglio su quanto queste ultime possono influenzare la terapia.
Rapporti sessuali, relazioni ben oltre quanto previsto dal codice etico, dimostrazioni di affetto, abbracci e rapporti di amicizia possono in qualche modo risultare tra le pratiche e gli strumenti utili al fine della terapia psicologica
Domande di questo tipo e molte altre sono racchiuse nel volume, in cui viene raccontato, soprattutto, l’iter burocratico al quale sono costretti coloro che, svolgendo la professione, non si sono attenuti in modo ligio alle normative etiche.