Supermarket24
- Autore: Matteo Grimaldi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2010
Matteo Grimaldi, classe 1981, esordisce come scrittore ad ottobre del 2006, pubblicando la raccolta di racconti "Non farmi male" (Kimerik edizioni). Dal 2007 inizia a collaborare con SoloLibri.net tra gli autori di "Uno scrittore ci racconta un libro..." e a febbraio 2009 inaugura la Sua rubrica "4 chiacchiere (contate) con...". È tempo per Matteo di cimentarsi con il romanzo e concepisce "Supermarket24". Il libro, tuttavia, già accettato, editato e pronto per la stampa presso Edizioni di Latta, non viene alla luce a causa dell’improvvisa chiusura della casa editrice.
Senza perdersi d’animo, Matteo ripropone il testo altrove e trova in Camelopardus la casa editrice giusta per il suo primo romanzo.
"Supermarket24" sarà nelle librerie dal 22 gennaio, ma è già acquistabile online dal sito dell’editore Camelopardus. Il libro narra l’epopea del primo giorno di lavoro di Luca Sognatore, presso il reparto frutta di un supermercato. A mio parere, "epopea" può essere forse il termine più rappresentativo anche della storia travagliata del libro e del suo autore. Chiediamolo a lui...
- Per i giovani autori, è difficile trovare una casa editrice che pubblichi il proprio libro senza richiedere compenso. Ancor di più, è stato per te difficile trovarne due a distanza di pochi mesi. Dalla disillusione della chiusura di Edizioni di Latta alla pubblicazione con un nuovo editore: raccontaci l’epopea di "Supermarket24"...
Ho scritto “Supermarket24” in quattro mesi ed è uscito tre anni dopo. Già questo parla chiaro sulle tempistiche editoriali. Poi, che la storia mia e del libro sia stata investita da una corrente di sfiga cosmica è un altro discorso. Doveva uscire a metà marzo 2009 con Edizioni di Latta, una realtà editoriale nuova partita subito in grande con la distribuzione nazionale di Ali. Ero non al settimo cielo, di più. Nonostante avessi alle spalle già un libro andato piuttosto bene, trovare un editore disposto a investire i propri soldi sulla mia storia non era stato per niente facile, ma c’ero riuscito. Almeno fino al giorno in cui cominciano ad accadere cose strane. Prima sparisce il sito della casa editrice. Chiedo spiegazioni alla gentile Lorenza della redazione che mi risponde che stanno avendo qualche problema tecnico che risolveranno in pochi giorni. Poi mi arriva l’e-mail sempre della Lorenza che mi comunica il lieve slittamento che subirà la pubblicazione di Supermarket24 per problemi che riguardano il tipografo, ma come al solito niente di preoccupante. Io, però, mi preoccupo lo stesso e contatto altri autori, anche loro nel panico. L’editrice Elena De Lalla comincia a non rispondere più al telefono e Lorenza sparisce nel nulla, inghiottita dal mistero. Finché arriva la raccomandata firmata da Elena De Lalla in cui spiega del difficile momento economico, dei troppi investimenti e delle basse vendite che la costringono a chiudere bottega restituendo agli autori i diritti delle opere che si augura possano trovare un nuovo editore che voglia pubblicarle. Per la serie: si riparte da zero. Distrutto non è il termine adatto, deluso, incredulo, svuotato, disperato e disilluso sì. Non era la cosa peggiore che potesse capitarmi, anche se lo credevo. A smentirmi infatti è arrivato il terremoto due settimane dopo. Ho passato un lungo periodo lontano dalla città e lontano anche dal progetto Supermarket24 in cui per un po’ – come ho potuto! – ho smesso di credere. Avete presente quando vuoi a tutti i costi qualcosa e proprio il giorno della vittoria annunciata capita il minimale imprevisto che te la fa scivolare fra le dita come sabbia? Beh, io ho cominciato a credere fermamente al destino. Credere che non fosse destino per me continuare a scrivere. Finché in una notte caldissima a Firenze, in cui l’umidità succhiava il respiro, una notte in cui mi sentivo particolarmente solo e anche un po’ arrabbiato con la vita, mi sono imbattuto in Sara di Camelopardus ed è cominciata la magia. Quello è ufficialmente il momento della mia rinascita.
Il 6 aprile 2009 segna l’inizio di una tua epopea personale. Il terremoto devasta la tua città, L’Aquila, colpendo anche il tuo luogo di lavoro (il fastfood Mc Donald’s) e la tua casa. Un periodo in tenda, il breve trasferimento a casa di amici a Firenze, alla ricerca di un nuovo lavoro, il ritorno a L’Aquila, per ricominciare... Questo episodio della tua vita privata influenzerà i tuoi progetti futuri di scrittura?
Un giornata uggiosa influenza la mia scrittura, come pure il sole che acceca. È paradossale, ma la scrittura non può che trarre giovamento da sofferenze tanto grandi. L’esperienza è sempre stata fondamentale per me e per le mie storie. Non so se qualcuno ci riesce, ma io non ho mai scritto di cose che non avevo direttamente o indirettamente provato. Non che le mie storie siano autobiografiche. “Provato” ha significati che non sono necessariamente legati all’aver vissuto esattamente quelle vicende. Ho in testa un grande progetto, forse più legato al mio passato che a quel 6 aprile. Ti rispondo sì, lo influenzerà e lo guiderà. Risentiamoci fra sei o sette mesi.
Il protagonista del tuo romanzo è un giovane alla ricerca di un lavoro che si accontenta di posti non stabili, mal pagati e poco soddisfacenti. So che anche tu hai fatto mille lavori per mantenerti: pensi che la realtà e le possibilità dei giovani d’oggi siano quelle di Luca, o in lui hai descritto un caso limite?
Non definirei Luca Sognatore un caso limite. Anzi, credo sia stato anche molto fortunato a trovare un posto di lavoro in un supermercato. Dopo il terremoto mi sono trasferito a Firenze ed ero intenzionato a cercare un lavoro, anche dei più umili. Una trattoria o una pizzeria sarebbero andate benissimo. Ho consegnato una cinquantina di curriculum (curricula fa troppo liceo classico). Ci credete che mi hanno telefonato soltanto magnati del porta a porta, proponendo un lavoro che a un certo punto l’ho anche fatto? Convincevo gente a cambiare compagnia del gas parlando loro di adeguamenti automatici, firmette qua e là senza sprecare troppe parole per spiegar loro che si trattava di una compagnia diversa, ecco. Chilometri e chilometri a piedi tutto il giorno a suonare ai campanelli con alla sera tre bolle d’acqua sul piede destro e due sul sinistro. Non credo che le possibilità siano soltanto quelle di Luca, però è indiscutibile che ci troviamo in un pezzo della nostra storia perlomeno preoccupante. Quello che dovrebbe essere un diritto, il lavoro, oltre che fondamento della nostra Repubblica, come recita l’articolo 1 della Costituzione, si è fatto invece lusso per pochi. Gli altri sono liberi di morire di fame perché a meno di continui giochi di prestidigitazione nel tentativo di inventare improbabili mestieri, il lavoro non c’è. Io poi mi sono scelto il più remunerativo: lo scrittore.
Sul retro della copertina del libro, i lettori troveranno diverse frasi a te riferite di persone più o meno note del mondo dei libri (me compresa), che hai incontrato in questi anni. Raccontaci qualcosa di loro e delle frasi che hai censurato...
Sì, sono autori che ho incontrato per la rubrica “4 Chiacchiere (contate) con…” su SoloLibri.net che tu mi hai così incautamente affidato e che fra l’altro, a fine gennaio, compie un anno. Le loro sono parole lusinghiere e li ringrazio per aver voluto metterci la faccia. Ringrazio anche Paolo Di Paolo per la preziosissima prefazione che mi ha regalato. Su tutte quelle che ho censurato ci sarebbe da scrivere un libro. Avevo anche deciso con Sara di mettere in quarta qualche opinione di chi non solo schifa il libro, ma anche me come autore e magari pure come persona. L’indelicatezza in alcuni casi sfiora il ridicolo. Alcune esternazioni di certi editori, viste nell’ottica del senno di poi, a libro uscito, risultano addirittura comiche. Solo che poi abbiamo pensato che siamo già abbastanza squattrinati di nostro, ci manca anche risarcire un editore stronzo che ci fa causa. Però una la voglio citare senza dirvi chi è la bocca che l’ha pronunciata. Inviai “Supermarket24” a diversi editori dopo il tracollo di Edizioni di Latta e uno mi rispose la sera stessa dell’invio. Un’e-mail carica di offese gratuite che culminavano con un divertentissimo: “Lei, caro Grimaldi, non è uno scrittore, ma solo un imbrattafogli in rime binarie”. Poi ho scoperto che il signore era rimasto particolarmente scosso per via della mia dichiarata avversione nei confronti di tutti quegli editoruncoli che fanno pagare la stampa del libro all’autore e che lui, nonostante il nome e le campagne promozionali in radio e tv è uno di quelli. Che poi imbrattare i fogli con rime binarie non è mica da tutti!
Ecco il booktrailer di "Supermarket24":
Supermarket24
Amazon.it: 5,00 €
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Matteo Grimaldi, giovane scrittore dalle grandi potenzialità....molti credono in lui e fanno bene.
Buon libro, scorrevole e piacevole alla lettura.
Un breve appunto a quel "brutto periodo" passato dagli Aquilani che in effetti ha cambiato la vita un pò a tutti....a chi più e a chi meno. FORZA L’AQUILA e congratulazioni al buon Matteo.