Trappola per topi di Agatha Christie

“Cominci a farti delle domande…a dubitare… Hai l’impressione che l’uomo che ami e che conosci a fondo sia un estraneo. E’ come negli incubi. Sei da qualche parte in mezzo ai tuoi amici, poi d’un tratto li guardi in faccia e non sono più loro… sono altre persone… che fanno finta di niente. Forse non ci si può fidare di nessuno… Forse tutti sono estranei.”

“Trappola per topi” è ambientato all’interno della pensione Monkswell Manor, che si trova a circa trenta minuti da Londra.
A gestirla sono due giovani sposi, Mollie e Giles Ralston, che non sono molto fortunati, perché, proprio la sera che attendono i loro primi clienti, imperversa un gran freddo e si preannuncia una bufera di neve, il che non fa presumere nulla di buono.
Il primo cliente ad arrivare è il signor Christopher Wren, un giovanotto dall’aria un po’ sognante e avvolto da un discreto alone di mistero. Dopo poco, ecco la signora Boyle, una persona estremamente invadente e fastidiosa, che cerca difetti in chiunque le capiti a tiro. La Signorina Casewell dà subito l’idea di essere una donna dall’aria scostante, che ama la solitudine. Il quarto ospite è il Maggiore Metcalf, misterioso maggiore in pensione ed infine, proprio mentre imperversa la tempesta di neve che ha ostruito le strade di collegamento con Londra, suona alla porta, in cerca di ospitalità per la notte, il Signor Paravicini, un uomo in età dall’aria quasi sognante, che si definisce subito l’ospite inatteso.
Intanto in casa c’è molto fermento per la sistemazione degli ospiti e la preparazione della cena e ascoltando la radio si scoprono maggiori notizie circa l’assassinio della donna avvenuto il giorno prima a Londra. È diramata una descrizione sommaria e quasi tutti gli ospiti, compresi i padroni di casa, sembrano corrispondere, seppur in parte, alla descrizione dell’ uomo/donna che ha commesso il delitto.
Il giorno seguente, Mollie riceve la telefonata dal Comando di Polizia del Berkshire, che le annuncia l’arrivo di un agente al fine di evitare che venga commesso un altro crimine. Poco dopo, il Sergente Trotter si presenta come l’uomo in grado di scoprire l’assassino della vecchietta di Londra e racconta anche della possibilità che ci possano essere altri omicidi collegati al primo. Secondo Trotter, l’omicida potrebbe essere uno degli ospiti ed ha intenzione di uccidere sulla scia della tipica filastrocca dei “Tre topolini ciechi”: mancano quindi ancora due vittime. Nel frattempo, il tempo impietoso ha reso le strade impraticabili e tutti i personaggi della commedia sono consapevoli di essere intrappolati in albergo.
Durante la serata, nel buio, viene uccisa la signora Boyle. Proprio la morte di questa donna fa scatenare il panico tra tutti i personaggi della locanda, mettendoli l’uno contro l’altro, insinuando il dubbio e il sospetto su ogni minimo gesto compiuto.

Il finale è di tutto rispetto: proprio un giallo d’autore, paragonabile sotto molti aspetti all’altro capolavoro dell’autrice, “Dieci piccoli indiani”.
“Trappola per topi” è un giallo sotto forma di copione teatrale, rappresentato per la prima volta al New Ambassadors Theatre di Londra il 25 novembre 1952 e replicato per oltre sessanta anni, ogni sera.
E’ un’esperienza da provare, di sicuro non si resterà delusi.