Tempesta di neve e profumo di mandorle
- Autore: Camilla Läckberg
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2015
“Quel tenue ma inconfondibile profumo di mandorle amare”
“Tempesta di neve e profumo di mandorle” ( Marsilio, 2015 - 160 pagine 16 euro), nono titolo di Camilla Läckberg approdato in Italia, non è un romanzo singolo, ma una raccolta di racconti.
La quarantenne regina del giallo svedese dal suo “buen retiro” di Fjallbacka offre una prova efficace del suo thriller style apprezzato in tutto il mondo, in particolare nelle prime quattro fulminanti storie, veri noir in miniatura, ma completi e destinati a soddisfare anche gli appassionati più esigenti del genere.
Il primo racconto, “Sognando Elisabeth”, è già una piacevole sorpresa, movimentatissimo (l’azione si sviluppa a bordo di un’imbarcazione a vela durante una tempesta) e agilmente introspettivo, uno psicothriller in poche rapide battute. Chi non sogna di comprare una barca e buttarsi tutto alle spalle, lasciando che il vento spazzi via tutto quello ch’è successo prima? Lars lo ha fatto e si è portato appresso Malin, la nuova compagna. Indietro, l’uomo ha lasciato la tragica scomparsa della prima ricca moglie, annegata cadendo proprio da un battello, senza che lui potesse far nulla. Malin non riesce a restare incinta e lo vede diventare sempre più cupo. Anche se il mare è pessimo, si è messo in testa di arrivare a tutti i costi a Stromstad e diventa cattivo con lei, che vorrebbe desistere. Malin è preoccupata, molto preoccupata. Diciamo che ha paura di lui.
“Il caffè delle vedove”. Marianne è una dolce nonnina. Spendendo quasi tutti i soldi che le ha lasciato Ruben, ha restaurato un vecchio emporio in rovina, trasformandolo in un grazioso baretto. È lì che la raggiunge il commissario Eva. Le viene a parlarle di alcune strane coincidenze. Negli ultimi tre anni quattro uomini si sono spenti all’improvviso. Il più giovane aveva solo 25 anni, il più anziano non più di 53. Tutti avevano il difetto di picchiare le consorti. Anche Ruben era manesco con lei: erano bastati due giorni al timido marito per rivelare la furia che nascondeva dentro. Venti anni dopo, quando alla fine lei aveva detto basta, si era meravigliata di quanto fosse stato facile. La coincidenza? Tutti i defunti si erano fermati con le mogli ad assaggiare “la specialità della casa”, nel bar di Marianna.
“Una morte elegante”. Entrano in scena i protagonisti dei gialli di Camilla: il commissario Patrick Hedstrom e la scrittrice Erika Falck, una coppia sposatissima e affiatata. È stata trovata uccisa una povera donna, il cranio sfondato. Aveva voluto realizzare il sogno di aprire un negozio di abbigliamento: abiti delle migliori firme smessi, non proprio di seconda mano, ma vintage. Ma a chi potranno interessare a Fiallbacka? Per le due figlie quarantenni era un’operazione in pura perdita. La povera Lisbeth viene rivestita con una giacchetta raccattata per terra tra le buste. La figlia Tina impallidisce: sotto terra, nella bara, è finita quella giacca delle prime collezioni di Coco Chanel, un capo stimato sorprendentemente 50mila corone!
“Una giornata infernale”. Sixten è obeso, impacciato, chiuso, un bersaglio perfetto per i bulli della scuola, una valvola di sfogo per adolescenti frustrati. Per lui, “Palla di lardo”, varcare le porte dell’edificio scolastico è come attraversare le porte dell’inferno. Ogni giorno una lunga giornata da affrontare e quegli intervalli spaventosi, in cui deve subire gli sfottò di tutti, isolato e segnato a dito. Ora basta, però. Nell’armadio il padre custodisce il fucile da caccia col quale lo fa esercitare al tiro, “per tentare di fare di lui un uomo”. Spara contro bersagli fissi o anche bestiole e quelli dopotutto non sono altro che animali. Sulla strada verso la scuola incontra un poliziotto, Patrick, che per la prima volta lo tratta da persona, nella sua breve vita difficile…
L’ultimo racconto è lungo ed ha il titolo del libro. A Fjallbacka infuria una tempesta di neve mai vista. Con questo tempo da lupi, il più giovane agente di polizia, Martin Molin ha dovuto raggiungere la fidanzata Lisette per partecipare con lei ad una imperdibile festa di famiglia, sull’isoletta di Valo. Vento, gelo, acque ghiacciate trasformano però la pur vicinissima isoletta rocciosa in un posto isolato. Non la si può raggiungere, non si può lasciare. Il calore familiare dovrebbe far dimenticare il clima da tregenda che si è scatenato, in quel paesaggio da fiaba nordica. I cuori dovrebbero essere più vicini, tanto più tra gente agiata, che non ha troppi pensieri per tirare avanti.
Ma che succede? Il ricchissimo nonno capofamiglia ha appena finito, a tavola, una sfuriata sull’eredità e bevuto un sorso d’acqua. Prende a tremare, emette suoni strozzati e si accascia sulla sedia a rotelle. Martin distingue nel bicchiere del vecchio un tenue ma inconfondibile odore di mandorle amare.
Tempesta di neve e profumo di mandorle
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