Tempo senza scelte
- Autore: Paolo Di Paolo
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2016
Paolo Di Paolo ha scritto questo succoso libro su quali scelte andiamo a fare.
Inizia dicendo che i suoi aut aut sono stati abbastanza comodi, niente scelte radicali. Quale liceo, quale università frequentare, ad esempio; scrive:
“Noi nipoti cresciuti. A ogni modo, navighiamo a vista - nel lusso disperante di protrarre il più possibile il rendiconto con l’identità. Chi sono? Che cosa faccio? Che cosa voglio fare? Chi sono in grado di essere? Nessun imperativo. Nessuna scelta da considerare definitiva”.
Poi a complicare tutto, a togliere maschere a un ego in difficoltà o caduto nei bagordi del narcisismo arriva il poeta Rimbaud che svela un mistero che forse non era neanche poi tale, ovvero: “Je est un autre”, “io è un altro”. Quindi l’altro da noi farà le nostre scelte? La trama si infittisce.
L’autore mette in campo Kierkegaard che detesta scherzare con la vita e trattarla come fosse un accessorio. L’esistenza è complessa ma le scelte riguardanti il comportamento - quelle etiche - danno il senso di una vita, la sua intrinseca serietà.
La serietà che mise nella sua esistenza lo studioso e scrittore Walter Benjamin che si tolse la vita con una dose di morfina. Non aveva altra scelta. Non gli restava abbastanza tempo.
Paolo Di Paolo scrive anche di Piero Gobetti: un autore che abbiamo assolutamente dimenticato e che, invece, sarebbe opportuno rileggere dalla prima all’ultima pagina.
Poi Renato Serra che non sarebbe invecchiato come un fallito ma, dopo esser stato letterato precoce e bibliotecario, morì in trincea, nel 1915.
Bellissime le pagine su Garcia Lorca, un altro grandissimo che segue le sue scelte fino all’epilogo amarissimo.
C’è chi non sceglie perché “preferisce di No”, come Bartleby lo scrivano di Melville, le più belle pagine di questo libro che lascio a voi (c’è anche Italo Calvino).
Poi c’è il quinto capitolo chiamato “la scelta dello scrittore”, dove ci sono autori recenti come Martin Amis e Michel Houellebecq; dove un po’ si cazzeggia tra cinismo e scelte alla carlona.
Poi Paolo Di Paolo dà dignità all’ultimo romanzo scritto da Roth, prima di lasciare la scrittura, “Nemesi”, un altro pezzo di pura bravura.
Guardando alle scelte attuali, quelle della nostra società “liquida”, dove nessuno vuole scegliere solo una opzione ma come un farfalla vorrebbe correre di fiore in fiore, l’autore nota che la nostra esistenza ha abdicato dalla serietà di Kierkegaard, non scegliendo mai niente di importante, di sostanziale.
Un libro più appassionante di un romanzo, insomma un libro bellissimo. (a renderlo più prezioso, alla fine, Paolo Di Paolo nomina tutti gli scrittori presenti nel libro con le loro opere più importanti).
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