Terre rare
- Autore: Sandro Veronesi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2014
Pietro Paladini, già protagonista di Caos Calmo, premio Strega 2006, ritorna nel nuovo romanzo di Sandro Veronesi, Terre rare (Bompiani, 2014), una storia che, a confronto con la precedente, di calma ne ha ben poca, semmai è assai caotica e movimentata. Rimasto vedovo anni prima per la morte improvvisa della moglie ancor giovane, il protagonista ora vive a Roma e gestisce, insieme al socio Raffaele, detto Lello, la Super Car, una società di compravendita di auto.
Dopo la morte della moglie, figura cardine della sua vita rimane la figlia Claudia anche se a colmare i momenti di solitudine c’è l’affettuosa amicizia con Diana anzi Dianette, giovane donna separata e madre di due figli. Qui ha inizio la prima parte del romanzo dal titolo “Un giorno disumano”, viste le vicissitudini del protagonista che ora si cerca di raccontare.
Una mattina come tante, all’atto di ritirare un’auto pignorata, Pietro incontra Rossana, giovane, bella e provocante: per lui è subito attrazione, disturbata, però, da un incidente occorso alla di lei piccola. Nelle ore seguenti, la giovane, approfittando di un momento di distrazione del protagonista, fugge con la sua bimba a bordo dell’auto che l’uomo avrebbe dovuto portarle via. A nulla vale l’inseguimento a velocità supersonica da parte di Pietro se non a farlo fermare dalla polizia e a fargli togliere la patente. Da qui una serie di eventi si susseguono a segnare, in maniera sfortunata, la giornata e anche il futuro del protagonista.
A ritorno sul luogo di lavoro, dopo aver perso il telefonino, senza né auto né patente, egli scopre che l’ufficio ha appena ricevuto la “visita” della Finanza e che tutto, compreso i computer e il cartaceo, è stato posto sotto sequestro, proprio mentre pochi giorni prima il suo socio gli aveva confermato di essersi dovuto allontanare per cure mediche. Pietro, dopo vari tentativi, riesce a mettersi nuovamente in contatto con Diana ma la burrasca si fa sempre più vicina ed intensa: la figlia Claudia, senza motivo apparente, è andata a Milano dalla zia e, inspiegabilmente, non vuole avere contatti con il padre. Nella più nera delle situazioni, unico spiraglio si rivela un biglietto inviato, tramite la segretaria, dal proprio socio che gli dà indicazioni su come mettersi in contatto con lui. Altro che clinica e ospedale... c’è sicuramente qualcosa di poco chiaro dietro a tutte queste manovre. Pietro, sconcertato e non avvezzo a simili traffici, si vede costretto a contattare anonimamente il proprio socio.
Ecco in un Internet point il messaggio di Lello che gli dà indicazioni e lo manda in un agriturismo ove c’è una persona di fiducia che potrà esser di aiuto a Pietro. Si tratta di Mauro, un omone che fa più volte da tramite con il suo ormai ex socio, il quale confessa al protagonista di essere finito in un brutto giro di auto rubate e di aver quindi dovuto nascondersi. Per Pietro è ormai chiaro che anch’egli potrebbe esser incriminato come Lello con il quale ha diviso, fino a quel giorno, il giro d’affari. Con l’aiuto del nuovo amico, riesce a recuperare cellulare e dati a lui indispensabili... Per cosa? Per una nuova vita, assai diversa da quella precedente ma almeno in libertà. Pietro, quindi, può fuggire; poi si occuperà della figlia e di tutto il resto pagando, però, un caro prezzo: quello dell’anonimato e del nascondimento.
La seconda parte del libro che porta il titolo del romanzo stesso “Terre rare” comprende una narrazione che si sofferma anche su tratti più intimi e personali del protagonista. C’è la consapevolezza di non esser più quello di prima: Pietro lo intuisce inizialmente riguardo al suo rapporto con Diana, che bruscamente finisce, ma ripensa anche a ciò che è successo alla fine del secolo scorso, nel 1999 per la precisione, qualcosa che ha cambiato molto della sua vita. Tutto ruota attorno al ricordo dell’adorata madre scomparsa proprio quell’anno, lasciando lui e il fratello prostrati dal dolore, e ad altri successivi accadimenti familiari. Pietro è cambiato da molto ma solo quella tragica giornata gliene ha dato consapevolezza.
Nel suo viaggio di ritorno a Milano, il protagonista ha contatti con più persone: sono dialoghi diversi, brevi o prolungati, scritti da Sandro Veronesi con accenti e tonalità differenti e con efficaci registri linguistici. Il talento d’un bravo autore si vede anche da questo: s’apre una pagina e ci s’immerge nelle borgate romane, un’altra e si entra negli studi dei più brillanti avvocati milanesi. C’è spazio anche per altri ricordi: quello del padre sepolto in Svizzera e del fratello fuggito in Uruguay in seguito a bancarotta fraudolenta.
Pietro ormai è confuso, fatica a riconoscere se stesso ma, per caso, incappa in un libro, Bel Ami, le avventure del cui protagonista hanno inizio lo stesso giorno e mese delle sue. Gli pare questo un segno del destino che lo induce a leggere le vicende e a non lasciarsi andare. Ecco un nuovo spiraglio, forse una rinascita: aiutato da vecchie ma importanti amicizie a livello legale, la sua situazione giudiziaria non si rivela complicata e il suo futuro, almeno in questo senso, non gli riserberà grossi guai.
Resta da risolvere la situazione con Claudia, sua figlia nonché suo grande amore. Pietro la ritrova e tra loro ha luogo un dialogo ben diverso da quelli di tutta una vita. Ora i due sono adulti: lei ha diciott’anni ed è libera di stupire il padre con i propri pensieri e i propri desideri. Rimandata in fisica, è fuggita dalla zia, la sorella della mamma, ed è lì che l’uomo la rintraccia. Il dialogo tra padre e figlia è altresì profondo e parte dall’interrogazione di fisica, proprio sulle Terre rare così chiamate per la peculiarità dei minerali che li rende pregiati per l’attività industriale. Ma questo è nulla in sé e per sé. Dalla spiegazione scientifica scaturisce qualcosa di ben più profondo che è l’essenza della vita di quel padre e di quella figlia che si sono sempre amati ma ritrovati allo sbando a causa del destino. Questa è la prima vera e seria occasione per parlare: ambedue hanno lasciato casa, hanno perso tante cose e da lì ognuno può ricominciare. Forse insieme oppure no, ma amare è anche soffrire oltre che gioire e padre e figlia, questa volta, consapevolmente accettano la nuova sfida che la vita pone loro dinanzi.
Attraverso questo finale piuttosto inaspettato, Veronesi rende particolare il proprio romanzo. Non è una serie di vicissitudini qualunque: esse sono tutte volte a dimostrare quanto la vita possa cambiare in meglio o in peggio, quanto metta alla prova, ma sono anche la dimostrazione della fondamentale importanza dell’amore fra genitori e figli, sentimento quasi indescrivibile tanto è profondo e complesso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Terre rare
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Questo libro mi è stato regalato e l’ho letto con diffidenza, ma devo dire che Sandro Veronesi scrive veramente bene. Ho trovato molto azzeccata la scelta di preporre all’inizio del capitolo una frase di un autore famoso.
I personaggi sono ben delineati e la vicenda scorre veloce.