Nel suo racconto lungo La guerra invernale nel Tibet (Adelphi, 2017, trad. Donata Berra), lo scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt descrive un mondo distrutto dalla Terza guerra mondiale, un conflitto nucleare che ha diviso il pianeta in due blocchi, quello occidentale e quello orientale. Ormai non si combatte più, perché le radiazioni e la maggior parte degli scontri fra gli eserciti convenzionali hanno decimato la popolazione.
Solo in Tibet, all’interno delle sue montagne più alte, infervora una battaglia in cui tutti si uccidono senza ormai distinguere il nemico dal proprio compagno. Tutto è caos.
La guerra nel Tibet di Friedrich Dürrenmatt
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Un uomo, che si definisce un mercenario, sta incidendo sulle pareti delle caverne, tra le quali gira su una sedia a rotelle, gli ultimi anni della sua vita e gli ultimi anni della guerra. Ne ripercorre le cause, lo sviluppo, alcuni episodi e descrive quello che è rimasto del pianeta; così, pensa, se dopo la totale distruzione dell’uomo causata dall’uomo, la Terra dovesse rimanere senza testimonianze e una civiltà aliena atterrasse e volesse sapere qualcosa, troverebbe le sue incisioni. Quelle incisioni sono tutto ciò che rimane di sensato per spiegare “l’essere umano”, un enigma complesso che a ben vedere che non ha alcun senso.
Questo romanzo ricorda la realtà in modo stupefacente e nelle pieghe di una narrativa lucida troviamo molte similitudini, non quelle più estreme, sulla guerra fra Ucraina e Russia e, più in generale, sul rischio di uno scontro fra il blocco orientale e quello occidentale.
La metafora della realtà nella guerra di Friedrich Dürrenmatt
La metafora diventa la realtà e la realtà si trasforma in un’allegoria in cui il protagonista ci spiega, come in uno specchio, alcuni punti spaventosi di questo presente folle. E proprio lo scivolare soporifero del mondo verso l’apocalisse, nel romanzo, si riflette sull’atteggiamento di molti, moltissimi che guardano gli accadimenti attuali con un distacco raggelante.
Un romanzo strano, scritto in modo preciso e con una sorta di follia sottesa a una narrazione in cui il protagonista, che racconta sé stesso, appare pacato, determinato, convinto che il nemico ci debba essere per forza.
Recensione del libro
La guerra invernale nel Tibet
di Friedrich Dürrenmatt
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lo scenario di una Terza guerra mondiale nel racconto di Friedrich Dürrenmatt
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