Teste mozze
- Autore: Frances Larson
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: UTET
- Anno di pubblicazione: 2016
Una piccola premessa: non sono un divoratore di saggi. Ogni tanto provo a leggerne uno ma da inguaribile succube del romanzo, la mancanza di una storia vera e propria mi fa perdere interesse e la pila di libri lasciati a metà cresce. Questo finché non sono incappato in Teste mozze di Frances Larson (UTET, 2016, traduzione di Luca Fusari). Ad attirarmi è stato, senza giri di parole, il fatto che fosse un saggio sulla decapitazione e a farmelo finire in pochi giorni è stato il fatto che... fosse un saggio sulla decapitazione!
Da fan accanito del macabro sono andato in fibrillazione nello scoprire che qualcuno nel mondo avesse speso tempo e fatica nel realizzare un saggio su un argomento così controverso e specifico. E trattandosi di un libro, potevo mascherare la mia malsana curiosità su questo tema spacciandola per un approfondimento culturale. Il potere dei libri.
Il fulcro del saggio è nientemeno che il suo titolo. Passando dalle teste tribali delle tribù cannibali del Pacifico, alla ghigliottina che tante vittime ha fatto nel 1700, Frances Larson scivola elegantemente da un contesto storico ad uno sociale (non va dimenticato che la ghigliottina fu protagonista nella Rivoluzione francese) ad uno puramente simbolico (molti popoli, alcuni in tempi incredibilmente recenti, hanno tramandato la conservazione del cranio dei nemici sconfitti in guerra). A sorprendermi non poco sono state le considerevoli implicazioni filosofiche. La Larson si chiede a nome nostro cosa si prova nel puntare gli occhi in quelli vitrei di una testa senza corpo (si spera nel contesto di un’esposizione in un museo). Si chiede sopratutto il perché. L’importanza attribuita alla decapitazione viene forse dalla considerazione subconscia che noi siamo la nostra testa? Con un occhio al futuro (criogenia e presunta immortalità) il lettore pare dimenticarsi del concetto fisico trattato per lasciarsi trasportare da argomentazioni ben più metafisiche.
Una lettura piuttosto elevata, considerando che avevo comprato il libro convinto di trovarlo pieno di foto orripilanti e storie sanguinolente. Ed effettivamente è stato così, ma c’era decisamente di più. Consigliato ai curiosi morbosi del macabro.
Teste mozze. Storie di decapitazioni, reliquie, trofei, souvenir e crani illustri
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