Testimone oculare di Anna Bågstam

Sono appassionanti, ben scritti, pieni di suspence e spesso molto intriganti i gialli scandinavi. Non fa eccezione l’esordio italiano di Anna Bågstam, che nel romanzo pubblicato da Marsilio (2021, trad. L. Cangemi) Testimone oculare presenta un personaggio diverso dai soliti poliziotti: una giovane criminologa, laureata, che non facendo parte delle forze di polizia viene subito mal vista dalla nuova “capa” a cui è stata assegnata nella cittadina della Scania di Landskrona, nel sud della Svezia, Margareta. Donna glaciale, magra e nervosa, ha una squadra di appena cinque persone, e disorienta subito, con il suo atteggiamento diffidente, Harriet Versterberg, appena trasferita da Stoccolma nel luogo dove ha passato l’infanzia e dove vive Eugen, suo padre, un professore di diritto in pensione, il villaggio di pescatori di Lerviken.

Un delitto atroce, l’esecuzione di Laura Andersson, una donna ricca e molto conosciuta in paese, condannata alla sedia a rotelle, e ritrovata in un capannone adiacente alla proprietà, mette in moto un’indagine che si farà sempre più complicata e pericolosa.

Harriet è decisa a farsi valere, malgrado la diffidenza dei colleghi, e, data la consuetudine con il posto, finisce per trovarsi immersa in situazioni molto scabrose, nelle quali sembrano avere una parte anche i suoi parenti, suo fratello Paul, che è in vacanza con la famiglia a Bali, un’amica di vecchia data, Yvonne, che è molto sollecita con il padre di Harriet, forse all’inizio di una forma di demenza. Il dissidio fra Margareta, intenzionata a chiudere rapidamente l’indagine appena individuato un sospetto, e Harriet, che da brava investigatrice capisce che molti particolari non tornano e l’indagine deve essere approfondita, sono al centro del romanzo.

Le due donne non potrebbero essere più diverse: spigolosa, elegante, tiratissima Maragareta, che nasconde problemi professionali precedenti che la rendono irascibile e sospettosa, mentre la single Harriet, un po’ sovrappeso, trascurata nel vestire e sempre spettinata, fumatrice perché divorata dall’ansia da prestazione, si mostra coraggiosa, intuitiva, intraprendente.

I delitti si susseguono, ci sono tre morti, compreso il testimone oculare che dà il titolo al romanzo. Finale inatteso, romanzo ottimamente costruito, descrizioni dettagliate del luogo in cui si svolge la storia, tra scarpate fangose, luoghi semideserti, poderi abbandonati. Una Svezia inedita, tra Malmo e Lund, piena di personaggi ben costruiti, avvocati, medici legali, giudici, pizzaioli, scenario ideale per storie inattese, cupe e violente.