The Liga story. Vol 1
- Autore: Riccardo Bertoncelli
- Genere: Musica
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2013
Da Zero alla Fine del mondo vol.1
Metti il deserto della canzone d’autore in coda agli anni Ottanta e metti uno che, invece, con musica e parole se la cava da dio: Luciano Ligabue da Correggio, via Emilia e dintorni molto ampi declinati in riff di chitarra. Logico faccia bello e cattivo tempo nella testa e nel cuore di chi al posto di California sogna sogni di rock and roll. Logico che già ai suoi primi giri riempia i locali della Bassa come solo le stelle di prima grandezza. Metti ancora che il Nostro poi se la caverà alla grande anche coi film, coi romanzi e con le poesie, che sembrano piovuti dritti dalle sue canzoni. Uno che adesso finisce nel settaccio di Riccardo Bertoncelli e passa l’esame di scritto e orale a pieni voti, se è vero com’è vero che questo “The Liga Story vol. 1. Da zero alla fine del mondo” (Giunti, 2013) è tutto per lui.
Nella biografia in oggetto si indagano le basi della leggenda: quelle delle cantine rock e degli Ora Zero, quelle della provincia, dei nebbioni e delle albe incrociate on the road, dei mille mestieri, della voglia di farcela, degli EP (come si chiamano ora) dentro a musicassette d’antan e finalmente degli incontri con Pierangelo Bertoli, con Angelo Carrara e i Clan Destino. Quelli dei primi due album (“Ligabue”, “Lambrusco, coltelli, rose & pop-corn”), dove davvero non ce n’è per nessuno; dell’oscuro “Sopravvissuti e sopravviventi (rivalutato soltanto a posteriori) fino “A che ora è la fine del mondo”.
Riccardo Bertoncelli (per i quattro che non lo sanno ancora) è il critico finito ne "L’avvelenata" di Guccini “a sparare cazzate”; resta il fatto che è un gran trasvolatore di geografie musicali e con la penna conosce il fatto suo, ci mancherebbe che proprio nella circostanza non riuscisse a fare ciò che deve: diverse dichiarazioni originali del Liga stesso e una raccolta fitta così di testimonianze - dai musici (visto che abbiamo già scomodato il Maestrone) al manager, al fratello - formano l’asse portante di questa odissea ligabuiana, come tutte le odissee che si rispettano piena di sconfitte e di vittorie, di amorazzi e grandi amori, tradimenti, trionfi, chilometri macinati, musica nemmeno a dirlo. Tra scampoli di hit (“Balliamo sul mondo”, “Urlando contro il cielo”, “Libera nos a malo”), retroscena e particolari inediti della star da giovane che sono anche il pretesto per il ritratto di una provincia e di una discografia italiane che magari non ci sono più. 176 pagine con foto, da leggere e rifarsi occhi e cervello, perché:
- le canzoni di Luciano Ligabue (soprattutto quelle dei primi dischi, quelli di cui si narra in questo libro) hanno una dignità letteraria a prescindere dalla musica (un incrocio tra Carver, Tondelli e la poetica beat)
- da "Balliamo sul mondo" in poi è impossibile ascoltare Ligabue e restarsene fermi
- al diavolo tautologismi e derivati, il Liga è il Liga (dagli anni Novanta in qua, quanti ne contate di cantanti così?) e questo è il libro che lo celebra. L’ennesimo, ma congegnato e scritto ottimamente.
The Liga Story. Da Zero alla Fine del mondo (Vol. 1)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The Liga story. Vol 1
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