The elite di Kiera Cass

The elite (Sperling & Kupfer, 2014), secondo libro della saga The selection di Kiera Cass, è il proseguo della difficoltosa lotta di America Singer, la protagonista del romanzo, per conquistare il cuore del bel principe Maxon.

Erano partite in 35 a contenderselo e ora sono solo 6. Dopo un primo capitolo della saga un po’ deludente dal punto di vista dei colpi di scena, il secondo si riscatta sotto questo punto di vista, rendendo il secondo libro, a mio parere, molto più coinvolgente del primo.

America si ritrova così nel mezzo della gara sia fisicamente che sentimentalmente, perché, se da una parte le rivali sono più determinate che mai, dall’altra America è in bilico tra il suo amore radicato per Aspen, suo ex fidanzato con cui condivideva progetti di una vita futura insieme, che l’ha lasciata proprio prima dell’inizio della selezione, e il nuovo frizzante e inaspettato sentimento suscitato in lei dal principe Maxon, rivelatosi un perfetto gentiluomo e allo stesso tempo un ragazzo con la testa sulle spalle.

C’è da dire che in questo secondo capitolo il cuore della bella protagonista ha deciso per chi propendere, ma smettere di amare una persona con cui hai fatto progetti di vita dall’oggi al domani è impossibile. Questo è probabilmente il fulcro del libro, visto che le varie vicende che vanno a susseguirsi sono errori e situazioni che si creano dall’eterna lotta interiore e indecisione di America, che è costantemente in allerta e alterna momenti di minuziosa calcolazione a attimi di spontaneità che la cacciano in guai e, oltretutto, che cacciano nei guai anche Maxon stesso!

Assieme a lei ritroviamo le tre infaticabili cameriere, il re che di America non vuole nemmeno sentire parlare, la regina che tratta tutte come figlie ma anche Aspen che è diventato guardia del castello e i Nordisti e i Sudisti che si battono e attaccano il castello per eliminare le caste, modello politico attuato da Illea in un tempo indefinito dopo la quarta guerra mondiale.

La saga, di per sé, presenta la storia tipica del principe che deve trovare la sua principessa, riadattata però alla modernità, visto che la scelta è proposta come un reality show a puntate a cui tutto il popolo assiste. Questa raccolta, inoltre, è catalogata sotto il genere distopico, ma tutto quello che ruota attorno alla storia è solo un accenno: non si riesce a inquadrare bene l’ambiente e il tempo che, a mio parere, dovrebbero essere invece descritti con minuzia di particolari, visto che è proprio questa la caratteristica di romanzi distopici. D’altra parte devo dire che Kiera Cass è veramente una grande autrice: per quanto possano esserci numerosi aspetti negativi ha una scrittura scorrevole e travolgente che ti fa finire la raccolta tutta d’un fiato.