Ti voglio bene come nei film di Mimmo Parisi

La storia di questo libro, "Ti voglio bene come nei film" (Stile Lebero, pag. 203) pubblicato il 23 febbraio 2019, trova asilo storico nella crisi economica che ha scosso l’Europa e gran parte dell’occidente nell’ultimo decennio. Mimmo Parisi, autore del fortunato "Sono tornati i Braccialetti rossi", non poteva, insieme a buona parte di quella frangia di scrittori attenti ai cambiamenti sociali epocali, non citare il fenomeno. Pertanto, le vicende del suo nuovo scritto usano legittimamente questa temperie come sfondo per il suo nuovo romanzo.

Con stile spigliato e lessico sobrio, il racconto parte da lontano. Sugli ultimi lampi del morente secondo millennio, è posto l’incipit. In quel tempo un gruppo di coetanei cerca di trapassare il fiume della fanciullezza per raggiungere la riva apparentemente più interessante dell’adolescenza. Vive i suoi piccoli sogni e forgia le proprie mitologie, dando fiato alla regolarizzazione caratteriale dei suoi componenti.
Questi futuri, inviati del consorzio futuro, in questa loro nuova stagione si adattano a far nascere simpatie e conflitti – incruenti, ma pur sempre propedeutici a una coabitazione dove vince chi si impone – e, ovviamente, fanno anche esperienza di recenti sentimenti: come quello luminoso dell’amore. I protagonisti principali si chiamano Mirko, Fede e Morgana. Un trio, quest’ultimo, per il quale il tema sentimentale avrà contraccolpi che li accompagnerà per parecchio tempo.
Il problema maggiore è dato dal fatto che Mirko e Fede sono fratelli. E sono innamorati della stessa ragazza, Morgana, per l’appunto. Quest’ultima inizia a trasformarsi in qualcosa che essi non conoscono. Fede ha la meglio perché la ragazza decide di fare coppia con lui. L’insulto dell’angolo del ring è, a questo punto, per il disperato Mirko.