Dal giorno in cui è scoppiato il conflitto in Ucraina, si sente spesso parlare di "totalitarismo" o "regime totalitario". Ma quali sono le caratteristiche di questi sistemi politici?
Il termine totalitarismo viene utilizzato per descrivere tutti quei regimi, anche di differenti matrici ideologiche, accomunati da alcuni elementi.
In Italia, fu totalitario il regime fascista. Nel resto del mondo, soprattutto nel corso del 20esimo secolo, abbiamo avuto diversi regimi totalitari, come quello nazista e lo stalinismo.
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Anche oggi esistono diversi governi di questo genere, come la Russia di Putin e la Cina. Che siano di destra o di sinistra, i regimi totalitari hanno in comune alcuni elementi, che andiamo ad illustrare.
Gli elementi dei regimi totalitari
1. La presenza di un partito unico
Prima di tutto, i regimi totalitari ammettono l’esistenza di un solo partito e pretendono di disciplinare non solo ogni aspetto della vita politica, ma anche della vita dei singoli cittadini.
Questi regimi fanno largo uso dei mezzi repressivi per sconfiggere gli avversari politici.
Ne sono un esempio le cosiddette "Grandi Purghe Staliniane" degli anni Trenta, ovvero l’epurazione, da parte di Stalin, di tutti gli oppositori, oppure le famose "bastonature", espressione dello squadrismo fascista.
2. La regolamentazione di ogni aspetto della vita dei cittadini
Nei regimi dittatoriali, lo Stato non si propone come scopo il benessere dei cittadini, ma è il contrario. I cittadini sono asserviti allo Stato e devono quindi adottare tutti i comportanti da questo prescritti, che disciplinano ogni aspetto della loro esistenza.
Se nelle costituzioni degli Stati democratici i cittadini sono un "fine", nei regimi totalitari sono visti come un "mezzo" per garantire l’esistenza, e possibilmente l’espansione, dello Stato.
Nello Stato totalitario non solo è vietato esprimere opinioni difformi da quelle del Regime, ma è anche necessario conformarsi ai modelli sociali da questo imposti. I cittadini non hanno infatti la possibilità di decidere se sposarsi o no, se avere figli o no, ma neanche di scegliere che tipo di musica ascoltare, film vedere, libri leggere. Tutto è nelle mani del regime, che monopolizza ogni aspetto della vita dei singoli.
È vietata ogni forma di dissenso.
3. Il capro espiatorio
Spesso i regimi totalitari originano da situazioni di profondo malcontento della popolazione.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania sconfitta fu sottoposta a pesanti sanzioni da parte delle potenze vincitrici, che misero il popolo alla fame. Le condizioni della popolazione si acuirono ulteriormente con il crollo della Borsa di Wall Street, avvenuto nel 1929, i cui effetti si fecero sentire anche in Europa.
In una situazione siffatta, Hitler ebbe la strada spianata verso il potere, perché offriva al popolo tedesco non solo la prospettiva di governare sul resto del mondo in quanto "razza superiore", ma anche un capro espiatorio, ossia un soggetto innocente al quale imputare tutti i mali: il popolo ebraico.
Anche oggi noi abbiamo la tendenza ad incolpare qualcuno, quando le cose non vanno come vorremmo. A mio giudizio, lo facciamo con gli immigrati, colpevoli, secondo alcuni, di "rubare il lavoro agli italiani", o di essere gli unici artefici del crimine.
4. L’ideologia e la propaganda
Ogni regime totalitario si appoggia a un’ideologia. Si tratta di un insieme di ideali, valori e principi sostenuti dal gruppo dominante, ai quali i singoli cittadini non possono opporsi.
L’ideologia viene diffusa attraverso un’assidua attività di propaganda, attuata attraverso i mezzi di informazione.
Durante il regime di Hitler in Germania, il suo braccio dentro, che si chiamava Joseph Goebbels, per diffondere l’ideologia nazista fece in modo che in ogni casa tedesca arrivasse la radio. La tecnica fu quindi utilizzata in maniera massiccia dal regime.
Come si evita la formazione di uno stato totalitario?
La domanda è molto impegnativa ed è difficile dare una risposta. Tuttavia, ricordare la storia potrebbe esserci utile per non ricadere negli stessi errori.
La storia insegna che non bisogna eccedere nelle punizioni al perdente, come è stato fatto con la Germania dopo il primo conflitto mondiale. Ma anche che il "capro espiatorio" non esiste, è solo nella nostra mente, quando siamo stremati, o anche solo stanchi e delusi.
I regimi non sono "ordine"
Oggi molti invocano e rispolverano il concetto di dittatura, vista come mezzo per introdurre un nuovo ordine, o il vero rispetto delle leggi. Queste idee si diffondono soprattutto quando c’è molta sfiducia nell’operato della classe dirigente e nelle istituzioni.
Tuttavia, bisogna fare attenzione a non confondere i concetti. I regimi non sono "ordine", ma solo soffocamento degli elementari diritti umani, dei diritti naturali di ogni persona.
Per combattere le distorsioni delle democrazie, come i gravi fatti di corruzione o le leggi ingiuste, bisogna invece informarsi, studiare, scrivere, proporre, e soprattutto, saper esporre le proprie istanze.
E bisogna fare questo ispirandosi ai principi della non violenza, che ci hanno tramandato grandi personaggi storici, come Martin Luther King e Gandhi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Totalitarismo: che significa? Le parole della storia
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