Tre lezioni sull’uomo
- Autore: Noam Chomsky
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2017
L’autore Noam Chomsky nel volume Tre lezioni sull’uomo (Ponte alle Grazie, 2017, trad. M. Manganelli), nell’interrogarsi su che genere di creature siamo, prende in considerazione tre questioni che tratta in tre capitoli: il linguaggio, i limiti dell’intelletto umano, e quale è il bene comune per il quale dovremmo lottare.
Che il linguaggio sia stato studiato in maniera intensiva e fruttuosa per 2500 anni senza che si trovasse una risposta ci deve indurre a intraprendere una serie di ricerche su questioni come quelle concernenti l’acquisizione e l’uso oltre ai meccanismi che mettono in atto il sistema cognitivo.
“Gli animali inferiori differiscono dall’uomo solo per il potere infinitamente maggiore che l’uomo ha di associare i suoni alle idee più diverse” dice Darwin nel quadro del racconto dell’evoluzione umana e Tattersall, uno studioso dell’evoluzione umana, dice che l’acquisizione del linguaggio sia avvenuto in modo brusco e repentino in un arco di tempo compreso tra 50.00 e 100.00 anni fa. È in quest’arco di tempo che comparve la capacità infinita di “associare i suoni alle idee più diverse”, secondo le parole di Darwin.
Questa capacità infinita risiede in un cervello finito, pertanto una teoria del linguaggio è per definizione una grammatica generativa. Secondo Chomsky abbiamo un dispositivo dentro di noi che ci consente di acquisire il linguaggio, questo dispositivo viene detto LAD (language acquisition device) secondo cui noi umani siamo biologicamente predisposti per l’apprendimento di una lingua perché possediamo una grammatica universale che contiene al suo interno tutte le strutture linguistiche di tutte le lingue naturali presenti nel mondo.
La teoria di Chomsky viene chiamata linguistica generativa, perché il linguaggio viene generato grazie a un archivio interno che ogni persona possiede fin dalla nascita.
Nel secondo capitolo, Che cosa possiamo conoscere?, l’autore tratta il modo come le nostre capacità cognitive influenzano portata e limiti della nostra comprensione. Partendo dal concetto denominato “nuovo misterianesimo”, coniato da Owen Flanagan riprende la distinzione tra "problemi" che rientrano nelle nostre capacità cognitive, e "misteri" che non vi rientrano. La mente umana è un sistema biologico che dispone di una serie limitata di ipotesi ammissibili che consentono determinati risultati cognitivi e ne escludono altre del tutto incomprensibili per noi.
Possiamo prendere in considerazione diversi tipi di mistero, alcuni sono di grande portata e altri che si potrebbero spiegare con delle prove empiriche pertinenti che non riusciamo a raccogliere anche per considerazioni di ordine etico che ne impediscono gli esperimenti, come quelli sull’uomo. Un esempio potrebbe essere rappresentato dall’evoluzione del linguaggio, ossia l’evoluzione della capacità linguistica; le lingue cambiano ma non si evolvono.
Si potrebbe ammettere che un’intelligenza strutturata in maniera diversa potrebbe considerare i misteri-per-gli umani quali problemi elementari e stupirsi che non riusciamo a risolverli. C’è da dire però che senza limiti le nostre capacità cognitive non avrebbero quella creatività artistica e scientifica che Hume considerava i segreti ultimi della natura, consegnati “a quell’oscurità nella quale rimasero e rimarranno per sempre”.
Nella terza lezione Chomsky fa una disamina di tutti i tentativi che gli uomini, come esseri sociali, hanno fatto nel tempo per esplorare quelle forme di organizzazione sociale che contribuiscono al riconoscimento dei diritti e al benessere degli individui, affinché realizzino le proprie aspirazioni: in sostanza al bene comune.
Dall’aspra critica di Smith nei confronti della divisione del lavoro al liberalismo classico naufragato nelle secche del capitalismo, al socialismo, all’anarchismo che cerca di liberare il lavoro dallo “sfruttamento economico” e la società dalla “tutela ecclesiastica o politica”.
Procede con la critica agli Stati Uniti e il mercato dell’assistenza sanitaria e John Dewey, che sul piano sociale si preoccupava soprattutto della democrazia e dell’educazione.
La breve sintesi che se ne sta facendo non rende giustizia della ricchezza e profondità del piccolo testo di Noam Chomsky; ci si augura, però, che possa servire da stimolo al lettore per accostarsi a un autore che, come lo è stato per chi scrive, apre sempre stimolanti orizzonti culturali.
leggi anche
Linguistica: cos’è e cosa studia
Tre lezioni sull'uomo: Interviste di C.J. Polychroniou
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tre lezioni sull’uomo
Lascia il tuo commento