Tre notti nella vita di Berthe Morisot
- Autore: Mika Biermann
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: L’orma editore
- Anno di pubblicazione: 2024
Da qualche giorno è uscito in libreria Tre notti nella vita di Berthe Morisot (L’Orma Editore, 2024, trad. di Chiara Licata), la nuova opera dello scrittore francese di origine tedesca Mika Biermann, che attualmente collabora con il Museo delle Belle Arti di Marsiglia.
Questo romanzo è il racconto tra finzione e realtà di tre notti della vita di Berthe trascorsi con il marito Eugène nella campagna francese in piena estate fuori Parigi. Berthe Morisot, moglie di Eugène Manet, è stata l’unica donna tra i pittori fondatori dell’Impressionismo, che ha saputo rappresentare nell’arte le fragilità dell’esistenza: in questi giorni a Torino, per la prima volta in Italia, è stata organizzata una mostra a lei dedicata.
È il 1875 e la pittrice sta viaggiando in treno, assorta nella visione dei colori del panorama fuori del finestrino e dell’estate “che ha pettinato il grano”. Volge poi lo sguardo a Eugène, osservandolo nel suo fisico magro e asciutto mentre il sole le riscalda il corsetto; è un bell’uomo suo marito, occhi a mandorla, naso aquilino e barba folta curata. Trascorreranno insieme tre giorni e tre notti durante i quali lei penserà al suo matrimonio, all’amore fisico finito ancor prima di cominciare, al tempo che passa e alla giovinezza sensuale della contadinella Nine, dai lunghi riccioli rossi, che li accoglierà nella casa di campagna.
Parigi è lontana, come la loro casa decorata alla moda e i loro amici sempre pronti a una esposizione della nuova arte. Il giardino con l’edera che divora i muri e il pergolato cattureranno la sua attenzione, coi suoi salici, gli olmi e le siepi formate da rovi e felci. Intanto era sopraggiunta la sera e la notte, “il cielo ha bevuto l’inchiostro”. Il nero è un colore che Berthe non ama perché non ha profondità e non sa ancora se la notte le piaccia o meno.
I due coniugi sono a letto e lei sente l’odore del marito, fatto di tabacco e cannella, si aspetta un bacio ma non arriverà nulla. Prova un disagio inspiegabile; erano stati insieme solo tre volte nei sei mesi di matrimonio. “La rigidità di Eugène l’affligge”; lo amerebbe con ardimento solo se la guardasse con occhi diversi. La mattina dopo inizierà a dipingere. La tela bianca è fuori all’aperto, pronta ad accogliere i colori del giardino: blu, verde, rosso, ocra.
La pennellessa schiaccia la noce di ocra, Berthe alza il braccio e macchia la tela.
Quella tela non sarà il suo capolavoro, lei lo sa, e ogni pennellata ne chiama un’altra. Eugène cammina lentamente con la pipa tra i denti, in cerca del fiume lì vicino. Il paese è alle spalle. Lei ha desiderio di fare un bagno nel fiume, nuda; sa che suo marito non l’ha mai vista così, e mentre riflette su tutto questo va con la mente ai nudi nell’arte, al nudo che è dappertutto tranne che nella vita.
Le piacerebbe dipingere una tela con Eugène nel ruolo di Eros e sé stessa in quello di Psiche.
Quella sera si addormenterà nel buio della stanza, nel letto coniugale, con il viso sul cuscino bagnato e il corpo bruciante. Il suo pennello saprà esprimere la luce e i colori di un giovane corpo nudo, della sensualità dell’amore, dei suoi desideri, dell’intimità di quelle poche notti. La libertà nel dipingere sarà una conquista potente come la consapevolezza di sé e del proprio corpo.
Mika Biermann, in questo suo nuovo e splendido libro, riesce a rappresentare Berthe Morisot in tutta la sua bellezza e la sua audacia; una donna intensa, emancipata, fiera delle sue scelte in contrapposizione agli obblighi della società nella quale viveva. Una lettura assolutamente consigliata.
Tre notti nella vita di Berthe Morisot
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