Tutti i nomi di José Saramago

La storia di una ricerca, affannata, famelica, sfrenata, ossessiva e passionale di una donna. L’idea, come affermò lo stesso Saramago, nacque in seguito a una ricerca che egli stesso intraprese: quella del fratellino Francisco, morto a quattro anni in un ospedale di Lisbona, del quale non rimase alcun documento di morte. Per assurdo è proprio questo che lo mantiene in vita.

Tutti i nomi è un libro in cui José Saramago affronta molti dei suoi temi narrativi: la continua e spasmodica ricerca dell’altro, a procura do outro in portoghese, il tema del viaggio che da fisico si evolve in esistenziale, la donna salvifica, la presenza della religione, inserita nell’elemento "tetto" come occhio di Dio, la costante del nostro nome - il tempo cambia: muta, avanza, scorre, il nome no.

Pubblicato alla fine degli anni ’90, quando i numeri, tra codici di conti correnti, iban e carte di credito, iniziavano a occupare prepotentemente la scena a scapito del nome, Saramago con il suo inconfondibile stile riporta l’attenzione sulla scelta più importante, purtroppo fatta da altri per nostro conto, che impegni i nostri primi istanti di vita. Fu egli stesso a dire che in fondo, a prescindere da quanti altri portoghesi si sarebbero potuti chiamare José Saramago, il numero della sua carta di credito sarebbe rimasto univoco.

Il romanzo ruota intorno a un’azione essenziale: la distruzione del certificato di morte, che reca il nostro nome, la data e la causa. Ecco, quel foglio -per Saramago- rappresenta la condanna all’oblio definitivo che solo la volontà del ricordo può fermare andando contro il destino di tutti i nomi: la morte.