Tutto è possibile
- Autore: Elizabeth Strout
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2017
Non delude, anzi affascina, coinvolge, seduce il lettore la scrittura sempre più raffinata di Elizabeth Strout in “Tutto è possibile”. Ci aveva lasciato con Lucy Barton, la scrittrice protagonista del suo precedente romanzo, ed ecco che con un sottile filo rosso si riannodano le trame di quella vicenda, spostandoci nel luogo dove Lucy aveva trascorso l’infanzia, poverissima, ad Amgash, Illinois.
La comunità della piccolissima cittadina dove ovviamente tutti si conoscono, accoglie con alterni atteggiamenti la pubblicazione del nuovo romanzo della persona che le ha dato fama nazionale. Lucy, suo fratello Pete, sua sorella Vicky, non si vedono da lunghissimo tempo, dopo che lei ha abbandonato la casa paterna ed ora vive a New York, mentre le presentazioni dei suoi libri l’hanno fatta conoscere in tutta la nazione. Il racconto dei difficilissimi rapporti familiari, il dispiacere di non essersi mai capiti, fanno sì che il ritorno a casa di Lucy sia in realtà un fallimento. Almeno i due fratelli che restano, Pete e Vicky, potranno però tentare di costruire qualcosa insieme: lui le regalerà il tappeto che aveva comprato per abbellire la casa, ormai ridotta ad una sudicia spelonca, anche se Lucy, tutta concentrata su di sé e le sue crisi di panico, non aveva mostrato di accorgersene.
Tanti altri personaggi, legati gli uni agli altri da un passato comune, compaiono a tessere una vera trama, di cui Elizabeth Strout conosce l’ordito ed i colori che la vanno componendo. Le principessine Nicely, invidiate perché belle e ricche, ora sono donne adulte, infelici: Patty è grassa, ha sposato un uomo con cui ha vissuto un rapporto coniugale bianco, ora lui è morto e lei tremendamente sola, fa la tutor in una scuola, anche se una ragazza in crisi le sputa addosso insulti e le rivela quanto sia oggetto di scherno fra i ragazzi che dovrebbe aiutare. Sua sorella Linda ha fatto un gran matrimonio, anche se sa che suo marito Jay ha pessime attitudini sessuali, di cui lei si farà complice. Charlie Macauley è sposato da anni con Marilyn, una donna scialba e poco attraente, che lui ama e crede di rispettare; si è però innamorato perdutamente di una prostituta di colore, che gli si concede gratuitamente. La storia finisce male: lei è costretta a chiedergli dei soldi, molti soldi, per salvare suo figlio. Lui prima glieli nega, poi accetterà di pagare la donna pur di vederla sparire per sempre dalla sua vita: facendo questo, però, sa di aver fatto un torto gravissimo a sua moglie, che gli procura una terribile sofferenza:
“A quel punto partì il tremito, delle mani prima, e poi delle braccia e infine delle cosce. Aveva derubato Marilyn, e non era forse una novità quella? Gli sembrava una cosa diversa da qualunque altra avesse mai fatto. Charlie non guadagnava più, e nemmeno lei. Lo sconvolgeva davvero pensarci: aveva derubato la moglie”.
Ci sono ancora molte storie dentro il romanzo di Elizabeth Strout: Mary, che dopo aver cresciuto le figlie, aver subito la lunga infedeltà del marito, averne curato la malattia, ormai vecchia parte per l’Italia e si stabilisce con Paolo, il nuovo marito molto più giovane di lei, in un paesino sulla riviera ligure. Una delle figlie la raggiunge, e fra le due donne rinasce un rapporto che sembrava essersi interrotto dopo che Angelina, in crisi matrimoniale proprio per il morboso attaccamento alla madre, da cui si era sentita abbandonata, non si ricompone dopo aver visto che Mary ha trovato nella nuova vita motivi di intensa serenità.
La scrittura di Elizabeth Strout fa pensare spesso al Joyce dei racconti di “Gente di Dublino”: penso alle epifanie, a quei momenti di intensa verità nei quali le storie trovano il vero motivo di essere, e questo meccanismo narrativo qui diventa efficacissimo. Rivelazioni, essenze, chiarimenti che avvengono con poche parole, ma che manifestano tutta la abilità della scrittrice, capace di partire da un microcosmo provinciale per portarci ad esplorare e comprendere temi universali del vivere insieme: rapporti coniugali, amicali, parentali, fraterni vengono analizzati e descritti come solo la grande letteratura è in grado di fare, alla ricerca di una possibile felicità che, sembra dirci Elizabeth Strout, è possibile per tutti.
Tutto è possibile
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