Tweet di un discorso amoroso
- Autore: Roberto Cotroneo
- Anno di pubblicazione: 2014
“Tra dieci anni ci chiederemo il perché: perché di troppi schermi televisivi e di computer, e di smartphone, e di tablet. Ci chiederemo dove abbiamo messo la vita in tutti questi anni”.
Roberto Cotroneo aveva raggiunto 3000 tweet quando decise di rileggerli tutti, di cancellarne oltre 2700 e di scrivere un libro: 144 pagine di cui la maggior parte dedicate alla riflessione dei 76 frammenti dei tweet scelti tra i rimanenti 300. D’altronde le timeline (come le chiama lui)
“sono spazio, tempo, memoria e profondità e non linee ortogonali su cui far scorrere le proprie giornate”.
Lo scrittore di “Tweet di un discorso amoroso” (Barbera editore, 2014) acutamente ci racconta della diffusione capillare dei social network riproponendo il concetto diffuso che alterano l’idea di tempo, di spazio e di memoria in una contrapposizione di temporalità (il mondo reale) e atemporalità (il web virtuale). E’ inevitabile la conseguente solitudine collettiva. Non tutto però è negativo per il giornalista-scrittore se i social network hanno snaturato l’idea del tempo cronologico, dello spazio misurabile e della memoria singola e collettiva, l’arte della conversazione è diventata l’arte della definizione e il raccontare e commentare ogni cosa si trasforma in un fenomeno sensoriale e percettivo, la sinestesia.
Cotroneo nel suo libro riflette anche sull’uso diffuso delle fotografie che in rete si mutano in vignette, fumetti, che “sottolineano visi ed espressioni”, ma tolgono personalità e che poi sono riposte in memorie esterne “come cose che non vogliamo più ricordare”. Aspra la considerazione verso gli scrittori e i politici sovraesposti in televisione e conseguentemente sui network principali (Facebook e Twitter): “Questo mostrarsi di continuo, questo esserci a tutti i costi,“ questa estrema vanità alimentano l’antipolitica e l’antiletteratura. Cotroneo continua in quello che possiamo definire il suo lungo e poetico flusso di coscienza a riflettere sui ricordi, sull’amore, sull’attrazione, sulla musica, sull’etica, avviandosi da situazioni quotidiane verso citazioni erudite che innalzano questo suo esperimento narrativo. Misurare le parole, ponderare il loro significato, è il leitmotiv di tutti i tweet scelti e le riflessioni che li precedono o li seguono, creando abilmente un tutt’uno. Incredibilmente pirandelliane ma esatte, precise, le pagine dedicate alla verità che
“sembra qualcosa di semplice, di facile, ma ha un colore che cambia con il tempo, si muove attraverso onde che mutano come fossero il frutto di un’equazione vertiginosa.”
Lo scrittore ci mette in guardia dal rischio della banalità, della ripetizione, della volgarità e della retorica nell’uso delle parole, delle espressioni nei social network, consigliandoci di ritornare a cercare le conchiglie e ad ascoltarle attentamente come facevamo da bambini. “Tweet di un discorso amoroso”, dedicato a Gaia, la sua compagna, è un’osservazione attenta del mondo schermato dalla Community, ma anche un poetico cinguettio d’amore.
“La modernità ci ha trasformato in eremiti di massa. Ma la rete è il luogo più romantico che esista. Perché è il luogo del tempo dell’attesa”.
Tweet di un discorso amoroso
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