Il titolo preannuncia subito ogni cosa. “Twilight” è un mix esplosivo di cose vecchie e nuove, inedite e banali che hanno portato al successo una giovane donna che ha saputo osare e scrutare attentamente i giovani, suo unico pubblico. Tanto di cappello, ma vi siete mai chiesti come ci sia riuscita?
Babi, la protagonista di "Tre metri sopra il cielo" - In Italia ne era già stato capace Federico Moccia col suo imperituro “Tre metri sopra il cielo”. Che cos’hanno in comune questi due romanzi, a parte il genere sentimentale? La risposta è semplice: la chiave per il successo è un personaggio femminile di grande impatto con il quale qualunque ragazzina è portata ad identificarsi ed un coprotagonista tenebroso, profondo quanto una pozzanghera ma bello da mozzare il fiato. La protagonista di “Tre metri sopra il cielo” è Babi Gervasi, studentessa impeccabile, orgoglio dei suoi genitori, apprezzata da molti ragazzi che puntualmente si rivelano dei veri e propri maniaci sessuali, sogna il vero amore e lo trova in un ragazzo bello e impossibile ( per caso non vi ricorda un certo vampiro americano?). In poche parole, Babi rappresenta perfettamente gli ideali, i sogni e i desideri dell’odierna adolescente.
Bella ed Edward, i protagonisti di Twilight - Diciassette anni, introversa e vulnerabile, inconsapevole della propria bellezza fisica e delle sue innumerevoli qualità (che indubbiamente sarà Edward a far emergere), Bella corrisponde al classico stereotipo della ragazza un po’ "sfigatella" e desiderosa di emergere in un modo o nell’altro. In conclusione è un’ottima esca per agguantare giovani lettrici, che in lei rivedono un po’ il loro lato sensibile, anticonformista e soprattutto romantico.
Figura cardine di tutto il romanzo è il carismatico vampiro Edward Cullen, che conferisce al tutto quell’atmosfera goticheggiante ormai di moda fra i giovanissimi. Senza di lui l’intera opera perderebbe di senso, difatti di per sé la tematica fondamentale non è poi così originale.
In passato sono esistite una lunga serie di storie d’amore sbocciate fra una creatura magica (talvolta demoniaca come nel caso del “Dracula” di Bram Stoker) e un essere umano, ma ciò che differenzia Twilight, paradossalmente, è proprio la sua “banalità”, l’appellarsi a sentimenti elementari ma di grande impatto emotivo. Bella rappresenta il sogno di ogni ragazzina di trovare il principe azzurro ma soprattutto di uscire fuori dal guscio (fidatevi, oggi sono davvero tante). Lo stile è semplice e scorrevole, la lettura procede a velocità supersonica e tutto mentre continui a ripeterti “Questo libro avrei potuto scriverlo anch’io”. Ebbene, probabilmente è esattamente così, chiunque avrebbe potuto creare una storia del genere, la Meyer è stata semplicemente più veloce.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Twilight. La ricetta per il successo
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