Un cuore così bianco
- Autore: Javier Marías
- Casa editrice: Einaudi
“Le mie mani sono del tuo stesso colore, ma mi vergogno di avere un cuore così bianco”
E’ la frase che rivolge lady Macbeth al marito di ritorno dall’assassinio del re Duncan; non ha commesso il fatto, lei è innocente, ma non ha avuto paura di sporcarsi le mani, divenendone complice. Il titolo “Un cuore così bianco” è un omaggio a Shakespeare: lo scrittore Javier Marías, “fabbricante di inquietudini”, come viene definito dai critici, prende a prestito le parole dal Macbeth e le utilizza per narrare dei segreti inconfessabili, dell’impossibilità di sapere e dell’impossibilità di ignorare.
Chi non ha sospettato? E con i sospetti si possono adottare due misure, chiedere o tacere. Ma quello che si tace, si trasforma in segreto e a volte arriva il giorno in cui si finisce di raccontarlo.
Voce narrante e protagonista è Juan, un interprete e traduttore simultaneo nei forum internazionali, sempre in giro per il mondo, da un anno sposato con Luisa, interprete come lui.
“Bisogna mantenere i nervi molto saldi, in questo lavoro, più per la difficoltà di cogliere e trasmettere all’istante quel che viene detto, per la pressione cui ci sottopongono i governanti e gli esperti … gli interpreti si considerano semidei o semidivi poiché siedono al cospetto di capi di governo”.
Un matrimonio rapido: Luisa è una donna affidabile e la loro vita coniugale è divisa fra gli impegni di lavoro, gli amici e l’arredamento della loro casa. L’unione con Luisa gli crea già da subito, un malessere interiore, il cambiamento di stato civile gli procura smarrimento, confusione e un bisogno insopprimibile di far affiorare i suoi ricordi.
“Non è solo che con la testa sul cuscino ricordiamo il passato e anche l’infanzia e ci ritroviamo nella memoria e nella bocca i fatti remoti e i più insignificanti e tutti acquistano valore e sembrano degni di venire ricordati ad alta voce, né che siamo disposti a raccontare tutta la nostra vita a chi appoggia la testa sul nostro cuscino, come se sentissimo il bisogno che tale persona potesse vederci dal principio, da bambini, e potesse assistere attraverso la narrazione a tutti gli anni in cui non ci conoscevamo e che adesso crediamo di aver trascorso nell’attesa di incontrarci.”
Juan inizia un’indagine psicologica su se stesso, narra con un racconto a volte ossessivo e immaginario, ripercorrendo la sua vita trascorsa. Ora che Luisa condivide la sua vita, intuisce che è il momento giusto di analizzare le zone d’ombra sia del suo matrimonio e in parallelo quello dei suoi genitori. Riaffiorano i ricordi legati alla madre, ma sono predominanti quelli legati al padre Ranz, uomo elegante, ricco di fascino ma custode di un segreto.
“Tutto in lui è sempre stato gradevole, dal suo carattere appassionato al suo modo di fare sobriamente spigliato, dal suo sguardo vivace ai continui affabili scherzi, un uomo veemente e ironico.”
Funzionario al museo del Prado, esperto di opere d’arte, uomo di successo, aveva sposato la madre di Juan in seconde nozze. La prima moglie era sua zia Teresa, la sorella maggiore della madre, morta suicida al ritorno dal viaggio di nozze. Nessuno ha mai saputo il motivo del suicidio di Teresa ma Juan scopre, nella sua personale indagine familiare, che il padre prima di incontrare la propria zia aveva avuto un altro matrimonio con una donna misteriosa di cui nessuno sa niente.
Un segreto nascosto per anni può essere svelato o deve essere tenuto nascosto per non sconvolgere la vita delle persone? E’ questa la chiave del romanzo di Javier Marias che trascina il lettore ad interrogarsi sulle tante e coinvolgenti riflessioni che l’autore ci propone attraverso l’inquietudine dei suoi personaggi e delle loro storie. Un cuore così bianco non narra solo una storia, ma descrive la responsabilità e la condivisione nell’omissione della verità. Indaga sul senso di colpa e sul segreto, ponendo in egual misura anche il peso derivante dalla sua rivelazione .
“Esiste una zona d’ombra in cui solo la letteratura e le arti possono penetrare per percepirne l’immensità e la complessità. Ci sono cose che conosciamo solo perché ce le ha mostrate la letteratura, o ci ha consentito di prenderne coscienza e di riconoscerle. La letteratura ci permette di comprendere un po’ meglio noi stessi e il mondo“.
Un cuore così bianco. Romanzo. Traduzione di Bianca Lazzaro.
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