Un eremo non è un guscio di lumaca di Adriana Zarri

Adriana Zarri, nata nel 1919 a San Lazzaro di Savenna in provincia di Bologna, è stata una dirigente dell’Azione cattolica, giornalista pubblicista, ma soprattutto una teologa, talvolta fortemente critica nei confronti della Chiesa. Ha inoltre collaborato con Il manifesto e Avvenimenti. Ricordiamo le sue apparizioni a Samarcanda di Michele Santoro su Rai 3, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, impegnata su battaglie civili di forte impatto sociale. La scrittrice è recentemente scomparsa, il 18 novembre 2010.

Nel 1975 Adriana Zarri decise di consacrarsi all’esperienza eremitica, diventando così una donna monaco, come amava autodefinirsi.
L’eremo vissuto non come fuga mundi, bensì come solitudine dedita alla contemplazione e alla preghiera in maniera attiva, comunque inserita appieno nel contesto umano, senza recidere ogni legame con il mondo esterno.
Questo è l’ultimo libro dell’autrice, scomparsa nel novembre 2010, in cui sono racchiusi i suoi pensieri, le sue riflessioni e considerazioni su una scelta di vita così radicale, spesso incompresibile o guardata addirittura con sospetto dai più. Una sorta di diario spirituale sull’avvicendarsi dei giorni, delle stagioni, degli anni trascorsi prima presso la cascina isolata del Molinasso e poi a Cà Sassino, sulle colline intorno a Ivrea, dove Adriana Zarri aveva deciso di ritirarsi.

Il rigore dei mesi invernali, vissuti senza le comodità tipiche degli appartamenti di città; l’allevamento degli animali da cortile; la coltivazione delle rose, dell’orto e le ordinarie attività contadine svolte con dedizione ed umiltà da chi ha maggiore familiarità all’uso della penna. Ogni momento della giornata assume in lei un sapore mistico e di comunione con Dio. Una continua preghiera di ringraziamento e apprezzamento dell’esistenza in tutti i suoi aspetti, compresi quelli meno poetici come il mantenere pulita una stalla o l’accudire le galline. Tutto, per Adriana Zarri, diventa inno alla vita e lode al Signore.

"La solitudine non è una fuga: è un incontro, così come il silenzio è un continuo, ininterrotto dialogo. Non si sceglie la solitudine per la solitudine ma per la comunione, non per stare soli ma per incontrarsi, in un modo diverso, con Dio e con gli uomini".

Un libro che suscita serenità nel lettore, portandolo a respirare un ambiente agreste permeato da una spiritualità semplice, genuina, alla portata di tutti, credenti e no.
Un libro straordinario di una donna profondamente colta ed intelligente, che in queste pagine ha tanto da dire a chi è alla ricerca del senso della vita.
Il libro è stato pubblicato nel 2011 da Einaudi, con una prefazione di Rossana Rossanda.