Un esperimento d’amore di Hilary Mantel

Fazi pubblica nella collana “Le strade” un romanzo di Hilary Mantel finora inedito in Italia, Un esperimento d’amore (2021, titolo originale An Experiment in Love, traduzione di Giuseppina Oneto), pubblicato per la prima volta dall’autrice inglese nel 1995.

“Sollevai la valigia che mi staccava il braccio dall’articola­zione e sbandando mi avviai nelle prime ore della sera; le fo­glie cadevano già sulle piazze di Londra”.

Inghilterra. Fine Anni Sessanta del XX Secolo.
La giovane Carmel McBain, era appena giunta a Londra dal Lancashire, nel nord-ovest del Paese, spinta da una grande ambizione. Nel luogo di origine di Carmel, una piccola cittadina, un tempo centro del cotone, i suoi genitori anziani irlandesi cattolici, il padre impiegato in pensione e la madre, ex operaia di una filanda che l’aveva mandata via perché in esubero, erano certi che la loro unica figlia si sarebbe fatta strada nella vita. Diversamente da loro, fermi nella loro condizione, le ferree barriere sociali della classe inglese si sarebbero dovute spalancare per Carmel, ecco perché era necessario che la ragazza lasciasse il “caro paesello” per approdare a Londra e frequentare l’università. Ma in fondo Carmel era solo una giovane che fino ad allora non era mai stata da nessuna parte. Arrivata alla residenza universitaria, era stata condotta con l’ascensore dalla direttrice in persona al piano di sopra:

“Posso cogliere l’occa­sione, signorina McBain, per augurarle di riuscire al meglio nei suoi studi universitari?”.

Poi condusse la nuova studentessa al terzo piano, denominato con la lettera C, nella sua stanza contrassegnata come C3. La direttrice uscì chiudendo la porta adagio, lascian­do Carmel alla sua nuova vita, la studentessa in ansia si era domandata: “È giusto che io sia qua?”. Davanti agli occhi la ragazza rivedeva la casa da cui se n’era andata, la stanza soffocante con i carboni elettrici accesi, dove si era applicata allo stu­dio e si era formata l’ambizione, che l’aveva consegnata a questa stanza. Ecco arrivare una terribile nostalgia.

“Curva in avanti, rannicchiata, feci l’ultimo sforzo puntellando le gi­nocchia; neanche avessero atteso il soccorso della gravità, le lacrime mi colarono dagli occhi e in forme frastagliate mac­chiarono le maniche del mio nuovo impermeabile beige”.

Hilary Mantel, autrice della monumentale trilogia sui Tudor, la Trilogia di Wolf Hall, in prima persona, narra le gesta di una giovane donna, che dal nord dell’Inghilterra sbarca a Londra, perché è convinta che per raggiungere il successo occorre studiare in una ottima scuola. Carmel però è ingenua, ignara dei fatti della vita e non sa che il successo ha sempre un prezzo da pagare. E con lei non farà differenza. Sullo sfondo delle vicende di Carmel McBain si muove la Swinging London, dove la capitale del Regno Unito era il centro di un mondo in frenetico cambiamento iniziato con la musica innovativa dei mitici scarafaggi, i Beatles. In questa rivoluzione culturale, che vide la gioventù orientarsi verso il nuovo e il moderno, Carmel fatalmente si allontana dalle sue radici, ma non è detto che il mondo nuovo sia poi migliore di quello che si è lasciato.

“Ero una piccola inglese, mia madre di­ceva: che bello. Io sentivo un brivido, un brivido nel pro­fondo; volevo credere di venire da un altro paese”.