Einaudi nella sua Collana “Stile Libero Big” edita il racconto breve Un’estate (2023, titolo originale Foster, traduzione di Monica Pareschi, pp. 80, 12,00 euro) di Claire Keegan, vincitore del Davy Byrnes Award, considerato dal “Times” uno dei migliori romanzi degli anni Duemila e dal quale è stato tratto nel 2022 il film The Quiet Girl diretto da Colm Bairéad, con protagonisti Carrie Crowley, Andrew Bennett e Catherine Clinch.
L’autrice è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, in Irlanda, tra i suoi libri di maggiore successo ricordiamo Piccole cose da nulla (Einaudi, 2022).
“Accoglienza” e “amore” sono le due parole chiave per definire questo romanzo breve di 80 pagine, ambientato nella verde Irlanda tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, che racchiude in sé un mondo di tenerezza ed empatia e vede sbocciare una piccola donna dalla grande sensibilità.
Un’estate di Claire Keegan: la recensione
“Una domenica mattina presto, dopo la prima messa a Clonegal, invece di portarmi a casa, mio padre si inoltra per la contea di Wexford e guida in direzione della costa: è da lì che viene la famiglia di mia madre”.
La madre della piccola protagonista di questo bel racconto è nuovamente incinta, i fratelli più o meno grandicelli sono tanti, ecco perché la piccola viene accompagnata dal padre a trascorrere l’estate nella fattoria di John e Edna Kinsella, una coppia senza figli, che si è offerta di badare a lei. John è un bravo uomo, lavoratore instancabile, Edna dagli occhi “azzurro scuro screziato di azzurri diversi”, è sorridente, affettuosa e sa cucinare benissimo.
Una parte di me vuole che mio padre mi lasci qui mentre un’altra vuole che mi riporti a casa, alle cose che conosco.
Accolta con amore, pazienza e dedizione la bambina, arrivata un po’ sporca e con vestiti non proprio pulitissimi, simboli della trascuratezza dei genitori, rifiorisce, affezionandosi ai Kinsella che sono accomunati da un dramma, che la bambina scopre per caso. I giorni trascorrono lenti e piacevoli (commoventi le pagine di quando la bambina vede il mare per la prima volta) e durante questi mesi estivi la piccola si rende conto di essere legata ai Kinsella da un forte legame affettivo.
Tre cuori legati non dal sangue, ma dalle piccole esperienze quotidiane vissute insieme. La sensibilità della “piccolina” nota le fondamentali differenze tra la sua famiglia e i Kinsella. Per sua madre tutto è un lavoro: la nidiata dei figli, fare il burro, cenare, lavare i piatti e alzarsi e prepararsi per la messa e per andare a scuola, svezzare i vitelli, pagare gli uomini per arare e lavorare i campi, farsi bastare i soldi e mettere la sveglia. Ma a casa è diverso.
Qui ci sono lo spazio e il tempo per pensare. Magari avanzano anche dei soldi. A casa Kinsella di poche parole ma di molti ragionamenti, la fanciullina si sente veramente amata, perché l’amore quando si è bambini significa accudimento e protezione da parte dei genitori. E per un’estate i Kinsella diventano i genitori della loro piccola ospite che John chiama “signorina Gambe Lunghe”.
Per i delicati e intensi sentimenti espressi, per la struggente e emozionante bellezza che nitida traspare dalle pagine, ci sentiamo di consigliare Un’estate, come un libro ideale da regalare a chi si vuol bene per il prossimo Natale.
Benedetta bambina. Se fossi mia, non ti lascerei mai a casa di qualcuno che non conosci.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Un’estate” di Claire Keegan: un libro perfetto da regalare
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