Un’estate
- Autore: Claire Keegan
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2023
Quando la short story diventa un piccolo prezioso capolavoro: è il caso della scrittrice irlandese Claire Keegan che è autrice del breve e intenso Un’estate (Einaudi Stile Libero 2023, traduzione di Monica Pareschi), romanzo brevissimo di suggestiva presa emotiva: una bambina, ne ignoriamo il nome e l’età, viene ospitata per l’estate da una famiglia amica, nella campagna irlandese, tra fattorie piene di mucche e campi coltivati.
È il padre, povero, giocatore di carte perdente, sconfitto dalla vita, padre di troppi figli, che accompagna la piccola e la lascia, senza neppure salutarla, anzi dimenticando il suo piccolo bagaglio, a casa dei Kinsella.
La casa è calda, ordinata, pulita, e Mrs Kinsella si accorge subito che la bambina è sporca, malnutrita, timidissima, impaurita. Lei e suo marito John accolgono con generosità e buon umore la piccola ospite. Lavata in una vera vasca piena di acqua bollente, rivestita con panni scovati in un armadio, alloggiata in una cameretta tutta sua, le pareti decorate con trenini colorati, la ragazzina pian piano si abituerà all’agio della sua nuova vita: si mangia con abbondanza, si lavora poco, giusto un aiuto nelle faccende domestiche e il paragone con la vita in casa, piena di fratelli e sorelle rumorosi e malnutriti, con una madre esaurita dai parti, dagli allattamenti, dal lavoro quotidiano, dal marito fannullone, è vincente.
La ragazzina verrà fatta oggetto di affetto, di regali, di vestiti e scarpe di vernice, di una mancetta per comprarsi ciò che desidera.
In braccio a John che la chiama “fiorellino”, passeggiando sulla spiaggia, in visita a una famiglia amica, dove apprende i segreti della casa che la ospita, la piccola ospite sa che dovrà tornare presto a casa sua, dimenticando quella parentesi affettiva così diversa. Mentre l’automobile che la riporta a casa sta per varcarne il cancello:
Parto in quarta e corro lungo il sentiero. È come se il cuore non ce l’avessi dentro il petto ma fra le mani e lo portassi con me velocissima, come se fossi diventata il messaggero di quello che sta succedendo dentro di me. Sono tante le cose che mi passano per la mente…Penso alla mia estate, a ora, soprattutto a ora.
Le parole che l’autrice mette in bocca a questa bambina che in un’estate sembra essere diventata adulta e consapevole, assomigliano a quelle che un altro gigante della letteratura irlandese, James Joyce, ha usato in alcuni dei racconti della raccolta Dubliners. Parole con una grande eco poetica, parole che appartengono alla letteratura alta, parole piene di luce e di grazia.
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