Un’estate con Omero di Sylvain Tesson

“Un’estate con Omero” (ed. Rizzoli, 2018) non è un semplice saggio sul grande poeta greco: è un viaggio nell’ammaliante Grecia, attraverso i suoi miti e la sua cultura, ed un tuffo sensoriale nel suo mare, nella sua luce.
Per trasmettere al lettore la veridicità dell’esperienza greca, lo scrittore e viaggiatore, Sylvain Tesson, si è trasferito per un anno intero in una piccola isola delle Cicladi, Tinos:

Mi sono immerso nell’Iliade e nell’Odissea come nelle acque impetuose di una cascata. Ho respirato per mesi al ritmo dei versi omerici, nelle mie orecchie ne risuonava la musica, battaglie e navi in procinto di levare le ancore affollavano i miei sogni.

Il risultato è questo bel romanzo, scanzonato e raffinato allo stesso tempo, che risulta tutt’altro che meramente pedagogico.
Tesson non è nuovo ad esperienze simili: nel 2010 ha vissuto da eremita per sei mesi in una capanna sulle rive del lago Baikal, a circa 500 chilometri da Irkutsk. A seguito di quel viaggio ha pubblicato un saggio autobiografico intitolato “Nelle foreste siberiane” (ed. Sellerio, prima edizione 2012) che ha riscosso un apprezzabile giudizio dalla critica.
Torniamo al VII secolo AC.
“Un’estate con Omero” può essere idealmente suddiviso in tre parti: la prima dedicata all’Iliade, la seconda all’Odissea e la terza contenente le riflessioni dello scrittore relativamente a svariate tematiche quali ad esempio: i miti pagani, i valori dell’antica cultura greca, il rispetto per la natura, il ruolo delle donne, la figura del poeta, il senso del dovere e le responsabilità della propria condizione sociale e familiare. Molto interessanti alcuni parallelismi tra l’antico e il moderno che spesso riscoprono l’Iliade e l’Odissea in chiave attuale.

Questo mondo di splendori e pericoli è continuo mutamento, e i versi di Omero non si stancano mai di stilare l’inventario di questa esplosione. […] Bisogna avere il cuore arido e l’anima spoglia per cercare rifugio in ipotetici paradisi quando una distesa di meraviglie di apre, sontuosa e viva, davanti ai nostri occhi.